Le trame del grid computing si allargano all’It aziendale

Comincia a concretizzarsi la diffusione delle architetture computazionali a griglia. In Italia UniCredit fa da test, con una struttura per il risk management basata su server blade

Il grid computing sta uscendo dai laboratori di ricerca per provare a conquistare il mondo aziendale. A riprova della tendenza, c’è il fatto che l’approdo al settore produttivo sta avvenendo anche in Italia.


Presso UniCredit, infatti, ha preso il via un progetto infrastrutturale basato su un ecosistema a griglia. Fornitore della struttura è Ibm, che cita l’Istituto bancario italiano come caso di spicco a livello mondiale insieme con la giapponese Higo Bank. Fa piacere, una volta tanto, constatare che l’Italia è in prima fila nell’utilizzo (si potrebbe quasi dire sperimentazione) di tecnologie innovative.


La banca giapponese ha messo in piedi una struttura grid, di cui fanno parte server pSeries (Unix), sistemi Total Storage (array e nastri), database DB2 e middleware WebSphere Information Integrator, per erogare prestiti velocizzando al limite del real time i calcoli di merito.


Quello di Unicredit, così come emerge dalle notizie ufficiali diffuse da Ibm, è invece un progetto basato su server blade, ovvero i sistemi a “lama” pensati per popolare data center ad alta densità. UniCredit, infatti, utilizza un grid basato sul software DataSynapse GridServer per far girare un sistema di gestione rischi. In totale vi sono 44 server blade Hs20, su strutture BladeCenter, con sistema operativo RedHat Linux Enterprise Server V3, che hanno il compito di erogare calcoli di risk management e analisi in tempo reale. In pratica, ora UniCredit dovrebbe essere in grado di analizzare una maggiore quantità di dati in un tempo minore. Non è un caso che sia il mondo finanziario a muoversi per primo sul fronte grid, date le specifiche esigenze di indagine e analisi veloci su moli di dati disparate che caratterizzano tale business.


Quanto a Ibm, sta ampliando continuamente il proprio impegno in ambito grid computing, quasi a voler mettere il proprio “sigillo” sul concetto. Lo fa con senso pragmatico, evidentemente ritenendo ormai terminata la fase della filosofia e alimentando i programmi pratici da proporre agli utenti. Tra questi, c’è il nuovo Ready for Grid Computing program, che si occupa di stabilire se un’applicazione è in grado di funzionare e di trovare giovamento in un ambiente grid. L’iniziativa Grid and Grow (destinata a promuovere il grid presso l’industria e i settori pubblico e finanziario), inoltre, ora raccoglie la partecipazione di Sas e Absoft. La prima, specialista di Business intelligence, ha creato un’applicazione per adeguare al grid computing le infrastrutture delle società. La seconda, che produce tool di sviluppo, fornisce un software development kit per l’High performance computing da integrare con le soluzioni di Grid and Grow.

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