Le richieste di chip vanno forte, Amd pure

Il numero due dei fabbricanti di chip, Advanced Micro Devices, ha fatto registrare una crescita del 38% per i fatturati operativi relativi al suo ultimo trimestre. Questo nonostante il fatto che l’aumento del fatturato ha comportato un corrispondente i …

Il numero due dei fabbricanti di chip, Advanced Micro Devices, ha
fatto registrare una crescita del 38% per i fatturati operativi
relativi al suo ultimo trimestre. Questo nonostante il fatto che
l’aumento del fatturato ha comportato un corrispondente incremento
della pressione fiscale sull’azienda. La dirigenza fa orgogliosamente
osservare l’aumento su base annua dei segmenti memorie flash e
microprocessori, rispettivamente cresciuti del 118 e del 106% nel
secondo trimestre concluso lo scorso 30 giugno. E’ la seconda volta
che Amd supera brillantemente le stime calcolate dagli analisti.
Amd rende noto che escludendo l’imprevista carico fiscale pari al 20%
dei fatturati, l’azienda riesce a battere le previsioni (anch’esse
effettuate ipotizzando una pressione fiscale a zero) di un discreto
margine. I numeri prima delle tasse parlano infatti di un dividendo
di 1,51 dollari ad azione, circa trenta centesimi in più del
previsto. Nel dopo-tasse, il profitto del secondo trimestre è di 207
milioni di dollari, un rendimento ben diverso da quei 113 milioni di
perdite che avevano caratterizzato lo stesso periodo di un anno fa.
Amd è rimasta in rosso fino al 30 settembre scorso, quando le
richieste di chip sono entrate in una fase di autentico boom. Ora,
gongolano i manager di Amd, il magico obiettivo del miliardo di
dollari di profitto annuo appare ancora più vicino, specie a fronte
di un fatturato trimestrale di 1,17 miliardi di dollari (+8% rispetto
al trimestre precedente e più del doppio rispetto a un anno fa).

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