Le retribuzioni tornano a crescere

La stabilità del settore ha portato a una revisione dei modelli retributivi. L’inversione di tendenza ha toccato quasi tutte le classi professionali

Se la maggiore stabilità ha indotto un cambiamento nelle politiche di
gestione delle risorse, queste politiche hanno avuto impatti soprattutto sulla
modalità di retribuire le persone, ovvero su stipendi e benefit. Sicuramente,
la stabilità del settore ha portato a una sostanziale revisione delle
modalità con cui vengono attribuite le retribuzioni e soprattutto la
loro variazione. Il modello di retribuzione ha subìto tre fasi successive
negli ultimi anni.

Negli anni 1999-2001, lo scoppio della new economy e la forte crescita dei
mercati hanno contribuito a un boom del mercato del lavoro; nuove competenze
necessarie e il fenomeno dello skill shortage hanno fatto lievitare i livelli
retributivi, producendo un effetto distorcente che il settore ha pagato per
diverso tempo a seguire. Le risorse, soprattutto quelle con competenze tecniche,
cambiavano azienda con molta facilità, ottenendo ogni volta un miglioramento
delle proprie condizioni contrattuali, non solo per quanto riguardava le retribuzioni,
ma anche i benefit che le aziende concedevano quasi in maniera indifferenziata.
Il periodo tra il 2001 e il 2003, ma parzialmente anche il 2004, ha rappresentato
una reazione alla situazione precedente: le imprese hanno ridotto il budget
allocato per gli investimenti in Ict, imponendo ai fornitori un taglio delle
tariffe professionali drammatico, che si è tradotto nella necessità
di riorganizzare le strutture e spesso contenerle e ridurle. In questo contesto,
anche le figure professionali hanno dovuto cambiare le proprie attese: era più
difficile trovare un nuovo posto di lavoro e avere garanzie su quello presente,
in alcuni casi le imprese non hanno concesso aumenti di retribuzione o, vincolati
comunque da contratti, hanno ridotto la quota variabile o i benefit concessi.

Tra il 2003 e il 2005 abbiamo rilevato una quota crescente di risorse che ha
visto la sua retribuzione ridursi. A partire dal 2005, sono stati visibili i
primi segnali di un’inversione di tendenza del mercato, grazie da un lato
a un sistema fornitori che si è riassestato e dall’altro a imprese
utenti che hanno ripreso a investire in Ict e a richiedere la qualità
delle figure professionali cui facevano ricorso. Pertanto, anche da un punto
di vista di gestione delle risorse umane ci sono oggi segnali di un ritorno
alla normalità: le retribuzioni tornano a crescere, le condizioni contrattuali
offrono maggiori garanzie e, soprattutto, è stato ristabilito, almeno
in termini generali, un equilibrio tra le imprese e i propri addetti.

Competenze di alto profilo
Ancora una volta, bisogna sottolineare come la retribuzione media sia particolarmente
elevata nel settore Ict, anche grazie alla presenza di figure manageriali cui
sono richieste competenze di alto profilo. Le variazioni di retribuzione hanno
toccato quasi indistintamente tutte le classi, anche se gli high potential hanno
potuto beneficiare di una variazione più positiva, al contrario delle
figure professionali più generiche o con seniority più bassa.
Gli scostamenti di retribuzione media non sono particolarmente elevati: il divario
è spesso maggiormente sensibile laddove entrino in gioco la seniority
o la competenza della figura professionale (ad esempio, tra il consulente senior
e quello junior la differenza è di circa 10 milioni di euro). In tal
senso, quindi, non si riscontrano nemmeno differenze tra uomini e donne, laddove
è il ruolo a giocare la differenza.

Le figure tecniche sono quelle che hanno visto la crescita di retribuzione
più elevata e che quindi oggi si trovano a competere con ruoli anche
manageriali in altre funzioni. Tipicamente, infine, le retribuzioni risentono
molto anche della media del settore economico di appartenenza e della dimensione
aziendale, ma è la seniority il vero elemento discriminante, che determina
anche differenze sostanziali tra come vengono retribuite diverse figure professionali.
Non deve stupire, quindi, se alcuni ruoli, tipicamente associati a maggiore
responsabilità e managerialità, hanno in media una retribuzione
più bassa di altri ruoli. Per comprendere meglio questo aspetto, è
sufficiente analizzare il caso del responsabile dei sistemi informativi, che
a volte sembrerebbe percepire meno di figure tecniche che egli stesso si trova
a gestire. In realtà, a parità di seniority, le proporzioni sono
decisamente invertite.

L’anzianità del ruolo sulla retribuzione della figura professionale
incide in misura elevata: infatti, i responsabili dei sistemi informativi con
un’anzianità inferiore ai due anni percepiscono in media 24,9 milioni
di euro, che però diventano 40,1 milioni se l’anzianità
è superiore ai 5 anni. Nonostante la retribuzione sia un elemento estremamente
importante per la risorsa, la sicurezza del posto fisso è ancora richiesta
dalle risorse e rappresenta circa il 70% dei rapporti di lavoro. Il ricorso
a collaboratori è comunque sempre più scelto dalle aziende, perché
offre più garanzie di flessibilità. Esiste però tutta una
serie di possibili soluzioni che possono essere adottate, e lo sono soprattutto
per l’inserimento delle risorse al primo impiego: le aziende cercano di
sfruttare al massimo le possibilità offerte da un sistema lavorativo
tipicamente poco flessibile.

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