Le reazioni europee alla sentenza Microsoft

Sono generalmente positive le reazioni europee alla sentenza di condanna allo split comminata a Microsoft dal giudice federale Thomas Penfield Jackson. Pur ribadendo che l’Ue intende procedere in una propria indagine sul comportamento dell’azienda, il …

Sono generalmente positive le reazioni europee alla sentenza di
condanna allo split comminata a Microsoft dal giudice federale Thomas
Penfield Jackson. Pur ribadendo che l’Ue intende procedere in una
propria indagine sul comportamento dell’azienda, il commissario sulla
concorrenza, Mario Monti, si è congratulato con il Dipartimento Usa
di giustizia per il lavoro svolto. Vari esponenti dell’Unione Europea
sono stati interpellati e ha prevalso, in generale, la prudenza sul
merito della sentenza, poiché, in ogni caso, la divisione in due di
Microsoft non avverrà nell’immediato, data l’immediata presentazione
di istanza d’appello. Una portavoce, Amelia Torres, ha tuttavia
ammesso che qualche effetto sulle indagini continentali potrebbe
esserci: "L’eventuale obbligo di rendere pubblico il codice
sorgente di Windows potrebbe avere qualche implicazione. Tuttavia, va
chiarito che le nostre indagini non sono esattamente dello stesso
genere di quelle americane"
. In effetti, la Commissione europea
sta ora esaminando la posizione di Microsoft in rapporto a varie
segnalazioni locali. In Francia, per esempio, la MicroLeader Business
ha denunciato il big del software per averle impedito di rivendere
software, regolarmente sotto copyright, ma proveniente dal Canada.
Sotto esame è anche la pianificata acquisizione dell’operatore
telefonico britannico Telewest, per capire se Microsoft intenda
sfruttare il dominio nel capo dei sistemi operativi per "invadere" il
terreno dei set-top-box per le televisioni digitali.

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