Le quattro fasi per implementare la virtualizzazione

Uno studio di Idc evidenzia come gli ambienti virtuali stiano prendendo piede in Italia. La maggior parte delle aziende hanno superato la fase di testing, per entrare in quella “tattica”.

I processi di virtualizzazione continuano a generare interesse da parte degli It manager, che in un periodo di controllo di costi e tagli di budget, vedono nell’adozione di tali soluzioni la possibilità di razionalizzare l’infrastruttura It, rendendola più flessibile alle esigenze di business e meno “costosa” non solo per l’investimento in hardware, software e servizi ma anche per il contenimento dei costi di power&cooling.

Questio interesse è testimoniato da una recente ricerca effettuata da Idc su su un campione di 105 responsabili It di imprese pubbliche e private di medio grandi dimensioni, che testimonia come oltre il 60% del campione abbia già investito (o pianificato di investire per il 2009) in una soluzione di virtualizzazione all’interno della propria azienda.

Come scrive Sergio Patano – Senior Research Analyst di Idc Italia – in un articolo su Lineaedp, si possono identificare quattro fasi distinte nell’adozione dei processi di virtualizzazione:

  • Frammentata: la virtualizzazione è in fase sperimentale di testing, non è ancora entrata a far parte dei processi e delle procedure It formali
  • Tattica: la virtualizzazione viene implementata anche all’interno dell’ambiente produttivo ed è visibile alle linee di business
  • Proattiva: la virtualizzazione è adottata trasversalmente su tutti i sistemi It
  • Dinamica: la virtualizzazione diventa la pietra angolare dell’infrastruttura It e il punto di partenza verso la sua ulteriore evoluzione costituita dal cloud computing.

Irisultati della survey mostrano un posizionamento abbastanza buono della maggior parte delle aziende all’interno della “roadmap” della virtualizzazione (si veda il grafico in basso).

Numerose imprese sono in uno stadio embrionale (fase cosiddetta “tattica”), in quanto affermano che i progetti in corso sono per lo più legati al consolidamento e la virtualizzazione dei server. Queste realtà dimostrano comunque di aver superato la fase di testing e di aver quindi compreso e valutato positivamente il valore aggiunto che la virtualizzazione può apportare non solo alla gestione dell’infrastruttura It ma anche al business.

Allo stato attuale, a eccezione di alcune imprese di medie dimensioni particolarmente attive, le fasi proattiva e dinamica sono ancora appannaggio delle imprese di più grandi dimensioni con più di 500 addetti. Per le aziende che si trovano in questa fase siamo in presenza di applicazioni mission-critical che “girano” su macchine virtuali. Queste stesse imprese affermano di essere in procinto di valutare l’estensione della virtualizzazione a tutte le applicazioni e i database aziendali.

Le criticità da affrontare

Secondo Patano, le aziende intervistate, nel complesso non hanno riscontrato particolari criticità nel processo di implementazione della virtualizzazione rispetto alle aspettative iniziali. Tuttavia, due punti importanti emergono dalla survey:

  • la percezione da parte dei business manager che la virtualizzazione sia ancora poco sicura
  • la mancanza di personale con competenze tecniche adeguate alla gestione degli ambienti virtuali.

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