Le promesse di Sql Server (e quelle di Visual Studio)

Entriamo nel merito della nuova versione del database di Microsoft, attesa per novembre. Da non trascurare l’aspetto della programmabilità.

Fare un elenco delle novità che la versione 2005 di Sql Server porterà con se non è certamente lavoro di poco conto, si tratta infatti di una release di ampia portata, ricca di nuovi tool e funzionalità la cui lista sarebbe oltremodo lunga. Ciò che in questo senso si può fare, per analizzare il prodotto che la casa di Redmond si appresta a lanciare sul mercato, è invece evidenziare quelli che saranno i tre pilastri fondamentali della soluzione, ovvero Enterprise Data Management, Developer Productivity e Business Intelligence.


Secondo Alex Payne, Senior Product Manager di Sql Server, in ambito Edm, dove le richieste del mercato di una gestione dei database sempre più semplice, e che al contempo garantisca maggior efficienza e disponibilità sono sempre più stringenti, l’introduzione in Sql Server 2005 di funzionalità come il partitioning, il mirroring o ancora della possibilità di effettuare una serie di operazioni sul database senza la necessità di metterlo offline saranno sicuramente molto apprezzate dall’utenza.


Dal punto di vista della Developer Productivity, senza dubbio quella che potremmo definire la "killer functionality" risiede nell’inserimento della Common Language Runtime direttamente all’interno del motore del database, che apre un’interessante serie di opportunità in ordine alla realizzazione di storage procedure, e al supporto di Xml data type.


Il piatto forte del nuovo prodotto di Redmond però, secondo il product manager, è senz’altro rappresentato dalle funzionalità di Business Intelligence: «Con la licenza di Sql Server 2005 i nostri utenti avranno infatti a disposizione una serie completa di motori con i quali effettuare Data Mining, Olap, Etl e Reporting, e in un certo senso potremmo dire che ognuna di queste funzionalità potrebbe rappresentare di per se una major release».


Secondo Payne, parlando di Bi non si può trascendere dal presupporre che gli ambienti degli utenti siano eterogenei, e per questo motivo Microsoft ha deciso che per utilizzare il proprio motore Etl non sarà necessario disporre di un motore Sql Server.


Inoltre un altro aspetto fondamentale secondo il Product manager è quello della semplicità, soprattutto oggi in un momento i cui la Bi sta cominciando ad attirare anche il mercato della piccola e media impresa, semplicità che secondo Redmond, non può che tradursi nell’integrazione con Office, ed è proprio in questo frangente che entra in gioco Visual Studio 2005.


«Ciò che i nostri clienti ci chiedono – ha detto Bj Holtgrewe, Lead Product manager di Visual Studio – è la possibilità di sviluppare applicazioni che funzionino alla stregua di Word o di Excel, con Visual Studio 2005, e Visual Studio Tools for Office, Microsoft offre loro la possibilità non di lavorare come se si fosse all’interno di Office, ma di lavorare dentro Office».


Probabilmente oggi molti sviluppatori stanno riflettendo se migrare o meno a Visual Studio 2005, e forse la maggior parte di essi sta ragionando su questa decisione, memore di quanto accaduto con il primo rilascio di .Net. Holtgrewe, in primis, ha infatti ammesso che se pur in buona fede, le promesse fatte in ordine a semplicità di apprendimento e di utilizzo, e alla funzionalità dei tool di conversione a suo tempo annunciati, per la prima release di .Net, non sono poi divenute realtà.


«Nella lavorazione della terza versione del framework – ha spiegato il Pm – abbiamo speso moltissimo tempo nell’accertarci di aver raggiunto la semplicità che sviluppatori e utenti ci chiedono».


Microsoft non è comunque preoccupata in questo senso, anzi sicura della bontà del lavoro svolto nella creazione di Visual Studio 2005, si aspetta una migrazione massiva della comunità degli sviluppatori, al netto ovviamente di qualcuno di essi.

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