Le promesse del TechEd

L’edizione europea della manifestazione che Microsoft dedica agli sviluppatori si è aperta a Barcellona nel segno di .Net. Supporto a Xml e modelli di programmazione unificati sono gli assi di sviluppo della piattaforma.

Si è aperto a Barcellona il TechEd europeo, l’annuale manifestazione con cui Microsoft chiama a raccolta i propri sviluppatori. Sono circa 9mila le persone che stanno seguendo i quattro giorni di full immersion con la tecnologia Microsoft e che sono state accolte da una lettera (e-mail) firmata di proprio pugno da Bill Gates in persona, che sa quanto deve fare affidamento sui developer e che non perde occasione per ringraziarli.

A premio della costanza di interesse del mondo dello sviluppo nei confronti delle proprie tecnologie, Microsoft ha rivestito la manifestazione di buoni propositi e valide promesse. Tutto ruota, ovviamente, attorno al framework .Net. Tanto che Anders Hejlsbers, una delle persone a capo del team di sviluppo di .Net non ha esitato a definire il “vecchio” paradigma basato su Com, qualcosa di ostativo alle attività di sviluppo: troppo complesso, difficile da manutenere. Con il framework, questa è la promessa, tutto cambierà. La .Net platform sarà il paradigma valido per il prossimo decennio, sempre secondo Hejlsberg, perché ha in mano cinque carte validissime. La prima è quella del supporto nativo ai servizi Web basati su Xml. La seconda è quella dei modelli di programmazione unificati: si produrranno Api valide su tutta la linea del sistema informativo, sia sotto il profilo del Radm delle sottoclassi e delle Asp (active server pages). Ancora, .Net funzionerà perché lo sviluppo sarà semplificato: tutto sarà oggetto e tutti i caratteri di dato saranno in Unicode. E poi va considerata la robustezza dell’ambiente, ovvero, gestione automatica del ciclo di vita degli oggetti (quelli che non serviranno più saranno raccolti nel “garbage” automaticamente), miglioramento della gestione degli errori, deployment e management facilitato, per togliere l’incubo della Dll mancante.
Infine, Hejlsberg ha toccato l’argomento del multilanguage. La promessa che Microsoft fa ai propri sviluppatori è quella di supportare ogni ambiente di sviluppo (“.Net è neutrale”, come la Svizzera, ndr.). Tutti i linguaggi dovrebbero avere pari dignità. In realtà, Hejlsberg ha parlato della gestione diretta di Visual Basic, C++, C Sharp, Java Script e Java. Dovrebbe essere garantita la possibilità di sviluppare anche con quelli che sono stati definiti come “linguaggi accademici”, cioè Cobol, Eiffel, Fortran, Perl, Smalltalk e altri venti. Pero’ l’unico esempio fatto è stato quello dello sviluppo in Cobol dentro una shell del browser Web di Visual Basic.

Ma il vero punto di arrivo di Microsoft è C sharp. Da come viene magnificato si capisce che tutto tende al cancelletto: è interamente component oriented, tutit gli eventi sono “first class”, tutto in C Sharp è oggetto o oggettivizzabile, e c’è una linea rossa (come il colore delle maglie dello staff Microsoft) ad alta fedeltà che lo collega con C++.

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