Le professioni al tramonto e quelle in ascesa

Il mercato dell’occupazione Ict, anche nel secondo trimestre 2002, tarda a riprendere i ritmi passati. L’incontro fra domanda e offerta di lavoro fa emergere che la ricerca di personale si sta muovendo su un indirizzo “qualitative oriented” superiore rispetto al passato.

 


Se il 2000 è stato l’anno dedicato agli investimenti informatici in termini di infrastrutture e hardware, il 2001 e questa prima metà di 2002, sono stati dedicati al raggiungimento del Roi in termini di qualità. Sui grandi numeri vince un vago pessimismo legato alle aspettative di miglioramento annunciate di trimestre in trimestre e poi via via deluse. La ripresa economica stenta a ripartire e con essa il mercato dell’occupazione. Va, però, ribadito il concetto che qualità non sempre fa rima con quantità e che, se per quanto riguarda il volume delle inserzioni pubblicate i valori restano inferiori o tutt’al più statici rispetto al passato, è vero che la ricerca di personale si sta spostando su binari diversi che puntano sempre di più alla qualità delle figure da ricercare. Come a ribadire il detto popolare pochi ma buoni, le professioni più ricercate sono anche le più strategiche, figure spesso uniche in grado di portare l’azienda per la quale lavorano a un livello di competitività superiore rispetto alla media di mercato.


E, difatti, l’online recruiting registra un incremento della domanda, da parte delle aziende, di tipologie e strumenti di comunicazione nei confronti dei candidati come soluzioni alternative alla pubblicazione del semplice annuncio. Si sviluppano così vere e proprie campagne di employer branding mirate a catturare, in verità a convincere, i pochi talenti ancora "liberi".


Non dimentichiamo, infatti, che il mercato del lavoro si suddivide sempre di più fra domanda di personale altamente specializzato e domanda di personale "ordinario". La biforcazione diventa sempre più accentuata man mano che il bisogno dell’azienda si determina nel dettaglio e va alla ricerca di figure adeguate, ma sempre meno disponibili. Il problema skill shortage, ribadito da ormai più di un anno ma ancora ben in vita, non accenna infatti ad attenuarsi.


Senza negare che la crisi effettivamente non sia ancora conclusa o meglio superata, la flessione occupazionale, lo stallo che sembra dominare il mondo delle risorse umane, dipende in parte anche da questo mutamento di paradigma a cui si è pervenuti. Oltre, naturalmente, a una serie di circostanze che congiunturalmente (crisi dei nuovi mercati e 11 settembre) hanno creato il panico e che ora determinano un certo imbarazzo nella ripresa, il calo numerico delle inserzioni corrisponde anche con le esigenze differenti dettate da un mercato che ha cambiato i parametri su cui basare la propria competitività.


Come conferma di quanto detto sopra, sono ormai in estinzione le professioni generiche a favore dei profili specializzati. Esempio emblematico è il destino in discesa del Web master che, sia dalle rilevazioni fatte sulla carta stampata sia da quanto emerge dal database di jobpilot.it lascia il posto a professioni diverse (programmatori, esperti sicurezza, content manager) che vanno a coprire quanto in passato atteneva alla figura unica del Web master.


Il principale attore sul mercato rimane l’insieme delle Pmi, caratteristica del resto peculiare del tessuto economico italiano, che, nonostante i ritardi, manifesta la viva intenzione a intensificare il proprio utilizzo di tecnologie Ict e soprattutto comprende l’importanza dello sviluppo di piattaforme di scambio alternative al mercato tradizionale.


A una prima analisi sembrano crescere più di tutti i capi progetto/


consulenti aziendali, ma in realtà va detto che sotto questa voce sono fatte rientrare anche quelle richieste professionali che offrono una contrattualità tipica del consulente. Per cui se in effetti cresce la domanda di consulenti per specifici progetti a termine, non è da interpretare come una massiccia richiesta di capo progetto inteso nel modo classico.


Mantengono un buon andamento i programmatori, che costituiscono, insieme agli sviluppatori e agli esperti di database, il core delle professioni in grado di apportare sul Web la svolta qualitativa in termini di alto valore aggiunto. Va inoltre detto che la ricerca di personale Ict si sta decisamente spostando sull’online e che il cartaceo, pur testimoniando certamente una realtà attendibile, un significativo calo o al meglio una situazione di stallo, sui grandi numeri non rende giustizia dei valori effettivi. Rispetto al trimestre precedente, nelle rilevazioni cartacee e su quelle Web (fonte jobpilot.it) si riscontra una flessione notevole soprattutto su professioni come il responsabile reti Tlc, recessione che risponde alla crisi degli operatori del settore fermi ormai da più mesi. Diversa è la situazione per i responsabili e gli addetti allo sviluppo delle reti locali, intranet ed extranet richiesti sempre in misura crescente e che rientrano nella macrocategoria degli sviluppatori. Raggiungono discreti numeri sull’online e meno sul cartaceo quindi gli analisti, i programmatori e gli esperti applicativi.


Un calo notevole, proporzionalmente concorde sia sul Web che sul cartaceo si riscontra per le professioni marketing e commerciali che invece avevano raggiunto delle buone cifre nel trimestre precedente. Se paragonato all’incremento dei profili più tecnici diventa segno forse del bisogno di consolidare il prodotto prima di concentrarsi sulla vendita e sulla promozione.


Complessivamente quindi, a livello numerico, rimane stabile il numero delle inserzioni, soprattutto sull’online ma conferma una tendenza decisamente al ribasso se confrontata con i livelli del ’99/2000. Abbiamo però accennato a un cambiamento di paradigma nel concetto di utilizzo delle risorse umane, che può forse legittimare il calo restante anche se non costituisce una ragione esaustiva per giustificare un andamento decisamente mesto. Le previsioni per il prossimo trimestre rimangono statiche poiché seguono a ruota le previsioni di un’economia al rilento. Sarà, invece, interessante poter constatare la conferma del nuovo indirizzo "qualitative oriented" verso cui si spostano i budget destinati alla ricerca e selezione di nuove figure dell’Ict.

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