Le principali novità presenti

Dicembre 2007 Con il rilascio della versione 7.10 (nome in codice “Gut­sy Gibbon”), avvenuto lo scorso 18 ottobre, Ubuntu conferma la propria leadership tra le distribuzioni Linux più apprezzate e installate. Un po’ di resi …

Dicembre 2007 Con il rilascio della versione 7.10 (nome in codice
“Gut­sy Gibbon”), avvenuto lo scorso 18 ottobre, Ubuntu conferma
la propria leadership tra le distribuzioni Linux più apprezzate e installate.
Un po’ di resistenza permane tra i puristi di Linux che non sono solitamente
interessati a quelle distribuzioni che si propongono al grande pubblico come
un’alternativa a Windows.
Ubuntu fa della semplicità d’uso l’obiettivo a cui tendere.
La distribuzione, per la gestione dei pacchetti software, si affida ad APT (già
noto agli utenti Debian): questo meccanismo permette di installare l’intero
prodotto da un unico CD per poi aggiornare successivamente i vari programmi.
Ad APT sono affiancati, comunque, anche Synaptic e l’esclusivo Update
Manager (Gestione aggiornamenti).

Ubuntu 7.10 viene distribuito in due differenti versioni: Desktop e Server.
La prima è indicata per tutti coloro che cercano un valido sistema operativo,
completo di tutti i software più importanti, da sostituire a Windows
o da affiancare ad una workstation sulla quale è installato una versione
del sistema operativo Microsoft. Va detto che Ubuntu può essere agevolmente
installato in configurazione “dual-boot” su una macchina che già
ospita Windows.

La sfida di Ubuntu ai sistemi operativi del colosso di Redmond si fa sempre
più serrata. Dimostrazione delle potenzialità del sistema operativo,
che poggia le sue fondamenta, a sua volta, su Debian, una delle distribuzioni
Linux più apprezzate per stabilità, performance e disponibilità
di aggiornamenti, è la babele di derivate Ubuntu che hanno iniziato a
diffondersi. Solo per fare qualche nome – tra le distribuzioni supportate
in modo ufficiale da Canonical – c’è Kubuntu (usa l’ambiente
desktop KDE anziché GNOME), Xubuntu (la versione più “snella”
basata sul desktop environment XFCE, dedicata ai personal computer più
datati), Edubuntu (studiata per le istituzioni scolastiche ed i bambini), Gobuntu
(contiene solo software libero); tra le “distro” non ufficiali ricordiamo,
per esempio, Ubuntu Studio (dedicata a chi ha necessità di strumenti
per montaggi audio e video) ed nUbuntu (include strumenti “anti-intrusione”
per la sicurezza della rete).
Dell ha deciso di installare Ubuntu sulla sua linea di personal computer: l’azienda
ha motivato la scelta spiegando che Ubuntu è oggi la distribuzione Linux
più richiesta da parte della clientela.

Ubuntu 7.10 presenta numerose novità che spaziano diversi fronti: le
migliorie più tangibili riguardano l’aspetto del desktop e le funzionalità
volte alla produttività personale ma “sotto il cofano” le
innovazioni sono molteplici.
Ubuntu 7.10 è la prima distribuzione ad abbracciare tutte le novità
introdotte nel nuovo desk­top environment GNOME 2.20. Inoltre, per tutti
i sistemi in grado di supportare questa possibilità, sia in versione
Live, sia dopo l’installazione normale, Ubuntu prova ad attivare in modo
predefinito Compiz Fusion, componente che permette di fruire di un esclusivo
desktop 3D, personalizzabile in ogni sua parte. La regolazione degli effetti
visivi è operabile da un’apposita finestra (Amministrazione, Aspetto)
ma può essere modificata in profondità installando alcuni pacchetti
opzionali. Optando, mediante il Gestore pacchetti Synaptic, per xserver-xgl
e compizconfig-settings-manager, si avrà la possibilità di personalizzare
nel dettaglio il comportamento del desktop e dell’interfaccia di Ubuntu
(la finestra Aspetto conterrà infatti il nuovo pulsante Preferenze in
corrispondenza del profilo Personalizzato).

I miglioramenti dal punto di vista grafico non si fermano però qui:
in fase di avvio o di chiusura del sistema, non si deve più assistere
ai “lampeggi” dello schermo che avevano caratterizzato le precedenti
versioni; il puntatore del mouse è poi adesso più definito; l’interfaccia
è globalmente più chiara.
La scelta delle impostazioni della scheda video è ora molto più
semplice e non implica alcun intervento sui file di configurazione di Ubuntu.
“Gutsy Gibbon” integra i driver di tutte le principali e più
diffuse schede video (così come di tutte le altre tipologie di periferiche).
In alcune situazioni, quando non dovesse risultare disponibile un driver opensource
per uno specifico dispositivo, il consiglio è quello di consentire all’”inedito”
Gestore driver con restrizioni (Sistema, Amministrazione), di installare driver
proprietari. Una finestra a comparsa informa l’utente sulla disponibilità
di un driver proprietario da impiegare al posto dell’equivalente software
libero al momento non reperibile. Per consentire il corretto funzionamento,
su Ubuntu 7.10, di schede wireless o “winmodem” ci è spesso
capitato di dover far cadere la nostra scelta su driver proprietari.

Notevoli passi avanti sono stati compiuti anche per quanto riguarda il rilevamento
e la configurazione delle stampanti, in particolare quelle USB. Contemporaneamente,
il supporto per il formato PDF viene ora garantito a livello del sistema operativo,
grazie alla presenza di una stampante virtuale in grado di generare documenti
PDF.
Per quanto riguarda il kernel Linux, Ubuntu 7.10 poggia sulla versione 2.6.22.
Tra le funzionalità più interessati ve ne è una che è
strettamente correlata con il risparmio energetico. Dynticks consente infatti
di ridurre l’assorbimento di energia quando il computer risulta inutilizzato.
Questa particolare funzione risulta utile soprattutto su sistemi portatili.
Secondo quanto dichiarato, il consumo della batteria dovrebbe così ridursi
di un 25%.

“Gutsy Gibbon” coltiva anche il germe virtualizzazione: in futuro
il sistema andrà sempre più “a braccetto” con prodotti
quali VMWare e Xen. Tra le novità più interessanti vi è
anche l’adozione degli strumenti sviluppati dal progetto NTFS-3G: grazie
ad essi, Ubuntu diviene in grado non solo di leggere partizioni formattate NTFS
ma anche di scrivervi: in questo modo è semplice salvare file in partizioni
Windows.
Ubuntu 7.10 rinforza anche le sue difese integrando AppArmor che permette di
effettuare un’analisi comportamentale delle attività in corso sul
sistema.

Carta
d’identità
Software: Ubuntu
7
Categoria: Lavoro
Versione: Open Source
Lingua: Italiano
Richiede
installazione:
S.O. non necessario

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