Le prestazioni del linguaggio Java continuano a essere inferiori a quelle di altri ambienti di sviluppo, come C e C++, tanto che diversi sviluppatori hanno dovuto abbandonare la piattaforma di Sun Microsystems, dopo averla inizialmente scelta per lo sv …
Le prestazioni del linguaggio Java continuano a essere inferiori a quelle
di altri ambienti di sviluppo, come C e C++, tanto che diversi sviluppatori
hanno dovuto abbandonare la piattaforma di Sun Microsystems, dopo averla
inizialmente scelta per lo sviluppo di applicazioni mission-critical.
Inoltre, molti sviluppatori sono convinti che Java non sia ancora pronto
per gestire la trasmissione di grandi quantità di dati o di client, o per
assicurare calcoli complessi all’interno di database distribuiti.
A fronte di questa situazione, Sun intende comunque correre ai ripari.
Entro state, il produttore metterà in circolazione l’ambiente di sviluppo
Jdk (Java
Development Kit) 1.2 e la tecnologia HotSpot, entrambi pensati proprio per
amplificare le prestazioni di Java. Nonostante questo, molti utenti restano
convinti che i compilatori nativi per gli ambienti Win32, Unix e Macintosh
restino la scelta migliore per sviluppare applicazioni critiche. Ma
nonostante le perplessità degli sviluppatori, Java potrebbe comunque avere
un futuro più promettente sul lato server, piuttosto che su quello client,
dove il processo di download degli applets resta ancora molto oneroso in
termini di tempo.
Dalla parte di Java restano comunque i vantaggi relativi alla grande
compatibilità di questo linguaggio, che è in grado di girare virtualment
e
su qualunque piattaforma.