Le Pmi poco pronte sull’e-business

I risultati del Primo Osservatorio sull’e-business nelle imprese italiane, commissionato all’Istituto di ricerche Sinaptica da eBit Marketing and Retail Innovation.

Poco consapevoli delle opportunità che gli strumenti di e-business rappresentano. Così, in sintesi estrema, paiono oggi le piccole e medie imprese, alla luce di quanto emerge dai risultati del Primo Osservatorio sull’e-business nelle imprese italiane, commissionato all’Istituto di ricerche Sinaptica da eBit Marketing and Retail Innovation.

Per questa indagine sono stati interpellati 120 Top Manager di aziende operanti nell’industria, nel commercio e nei servizi, ripartite per classi di fatturato.

Nel 98% dei casi, i manager ancora confondono l’e-business con la realizzazione di un sito aziendale, anche se va precisato che nel 51% dei casi si utilizzano attività di web marketing e nel 59% si fa ricorso alle newsletter per comunicare i propri prodotti e servizi.
Meno utilizzato, il Crm si ritrova nel 45% delle imprese interpellate, mentre le extranet sono utilizzate dal 38% delle aziende, per la gestione della propria base clienti.

Ancora scarso è il ricorso a e-commerce e acquisti on-line. Le percentuali sono alla soglia del 30% per un peso complessivo nell’ordine del 7% sul totale degli acquisti.
E si sceglie ulteriormente al di sotto del 30% quando si vanno ad analizzare gli strumenti più tipici del web 2.0 o addirittura il mobile, utilizzato solo nel 16% dei casi.

Tra le motivazioni alla base di questa riluttanza a utilizzare e di conseguenza investire in e-business, c’è al primo posto la mancanza di una cultura e di competenze interne (30%) ma anche di interlocutori esterni adeguati (14%).

È come se le imprese italiane si trovassero ancora in una fase di estrema immaturità su questo tema. In effetti, in molti riconoscono, per lo meno in linea teorica, i vantaggi dell’e-business in termini di soddisfazione del cliente, di aumento del fatturato e di riduzione dei costi, mentre poche ne concepiscono l’utilizzo con l’obiettivo di sviluppare nuovi prodotti o internazionalizzare le proprie attività.

Si tratta di un passaggio inevitabile, al quale in molte si stanno preparando, in qualche caso anche adeguando i budget. E-commerce e Crm sono le aree di investimento giudicate più interessanti, con percentuali di crescita previste rispettivamente del 67 e del 56%.

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