Le Pmi hanno bisogno di integrazione

L’osservatorio dell’Università Cattolica rileva un forte investimento nelle soluzioni applicative

Corre l’anno 2015. La tecnologia è parte integrante del business, grande o
piccolo che sia. E’ cambiato il modo di fare impresa anche e soprattutto per le
aziende di piccola e media dimensione che hanno saputo cogliere la rilevanza dei
cambiamenti in atto nello scenario competitivo. Medie ma anche piccole imprese
convinte di dover intraprendere un percorso di crescita tecnologica hanno
affilato l’arma dell’innovazione, necessaria per competere in
un mercato globale e complesso da prevedere nelle sue linee evolutive. In altri
termini, un piccola e media impresa sopravvissuta all’evoluzione della specie,
uscendone più forte, ovvero focalizzata sui risultati, sul valore da creare
attraverso una maggiore integrazione delle proprie competenze e in maniera
sistemica all’interno della catena del sistema di valore.



Lo scenario qui delineato è accattivante. C’è solo
un problema: capire se si tratta di una previsione più o meno attendibile quanto
piuttosto di un’ottimistica desiderata. E’ molto difficile, se non impossibile,
fornire oggi una risposta esaustiva.
Tuttavia, i dati emersi dall’ultima indagine generale dell’Osservatorio Pmi e
Information technology
sono incoraggianti e lasciano ben sperare
che quell’impossibile in fondo sia credibile. Emerge, infatti, una Pmi impegnata
a raggiungere obiettivi di efficacia (miglioramento dei risultati,
soddisfacimento dei clienti, migliore interpretazione dei dati, possibilità di
decidere meglio, ecc) e non solo di efficienza (costi, qualità e produttività),
attenta alle relazioni con l’esterno ma soprattutto una con un forte
bisogno di integrazione da un punto di vista manageriale
come
dimostrato dalle risorse destinate all’implementazione di soluzioni gestionali
integrate.



 


 

Le soluzioni applicative rappresentano un vero e
proprio elemento di rottura
, catalizzando circa il 40% degli investimenti in Ict. Risultato importante soprattutto se si considera che si tratta di un insieme di applicativi che dovrebbero (il condizionale è d’obbligo) consentire alle imprese di integrare i propri processi di base con sistemi di conoscenza e di informazione delle variabili economiche e finanziarie che gravitano attorno all’impresa, accrescendone “l’intelligenza” e la capacità di adattamento. Il risultato è ancora più considerevole se lo si confronta con la distribuzione della restante spesa nelle altre componenti Ict: circa il 30% della spesa viene destinata all’infrastruttura digitale (Hw e Sw), il 20% circa alla consulenza (operativa, di processo e strategica) e solamente il 10% ai servizi tecnologici (di base, finalizzati al recupero di efficienza, alla sicurezza informatica e alla corretta conservazione dei dati aziendali).
La
rilevanza della spesa investita in soluzioni applicative
ne ha giustificato un’analisi in profondità, facendo emergere una mappa degli investimenti in soluzioni applicative poco omogenea e fortemente sbilanciata verso le soluzioni gestionali sia di tipo integrato che locali.

Sono proprio le soluzioni gestionali quelle maggiormente
diffuse presso la Pmi. Ancor più interessante è scoprire che tra i sistemi
gestionali, quelli integrati sono i più ricercati e implementati a conferma del
bisogno di una prospettiva gestionale maggiormente integrata in merito a
processi e competenze interne. Meno diffuse, invece, rimangono le restanti
soluzioni applicative sia per ciò che concerne la gestione delle
relazioni

(con i clienti e con i fornitori) sia per ciò che concerne i processi chiave di integrazione, cooperazione, conoscenza e comunicazione (Knowledge management).




Mentre la soddisfazione relativa ai sistemi gestionali è mediamente elevata, la recente introduzione da un lato e la scarsa diffusione dall’altro non consentono di esprimere valutazioni significative in merito al grado di soddisfazione delle restanti soluzioni applicative.

Non meno interessante risulta anche la distribuzione della
spesa tra nuovi progetti e gestione dell’esistente. Se la spesa relativa ai
sistemi gestionali di tipo locale è prevalentemente di tipo
manutentiva

(gestione dell’esistente – 68%), gli investimenti in sistemi gestionali integrati sono prevalentemente rivolti all’implementazione di nuovi progetti. Considerazioni analoghe sono estendibili anche alle restanti soluzioni applicative.

I valori di budget previsti per il 2004 tendono a consolidare il quadro fin qui delineato, in attesa di disporre dei dati consuntivi attraverso la survey relativa al
primo semestre del 2005.


 

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome