Le parole sono importanti

Analisi del linguaggio. Siamo sicuri di saper parlare davvero ai nostri interlocutori?

Chi parla male pensa male. Le parole sono importanti”.
La
battuta di Nanni Moretti ha fatto scuola anche nell’Ict.
Dove fino a un po’
di tempo fa in molti cercavano di parlare alle piccole e medie imprese
utilizzando un linguaggio adatto per il Mit, Massachusetts institute of
technology.
Oppure trasportando categorie targate Usa nella realtà italiana.
Come i “corridor warriors”, una tipologia di personaggi che salta da una
riunione all’altra sempre armato del proprio notebook senza il quale si sente
perso.
Varrebbe la pena riportare qualche comunicato stampa nel quale
facevano fatica a districarsi anche molti giornalisti che avrebbero dovuto poi
spiegare il tutto ai loro lettori ancora più digiuni di informatica.
Non si
sa bene come e non si sa bene quando, è successo che i vendor hanno scoperto che
l’Italia è un Paese di piccole e medie imprese.
La maggior parte delle quali
sotto i 10 dipendenti.
Così hanno mosso il marketing che ha iniziato a
sfornare la solita comunicazione a base di backup, end to end, workflow e magari
anche un po’ di value proposition.
Non che questa fase sia passata del
tutto.
Ancora oggi certe aziende chiamano i loro prodotti in un modo
assolutamente incomprensibile, ma altri hanno iniziato a farsi una domanda.

Ma qualcuno capirà questa roba?
Così è partito un lavoro di analisi del
linguaggio, magari inusuale per una società che si occupa di software o
hardware, ma necessario.
La riflessione ha coinvolto i nomi principali del
mondo hi tech che hanno iniziato a parlare in modo diverso.
Cisco, dopo
avere studiato per un paio d’anni il mercato ha capito (fra tante altre cose)
che le caratteristiche tecniche di un router farebbero venire sonno al più
motivato degli imprenditori, che invece dimostra di avere lo sguardo più attento
quando il venditore gli spiega a cosa può servire quell’affare.
La stessa
Sap è riuscita a conquistare qualche posizione anche fra le piccole imprese
bandendo il termine Erp dal vocabolario dei suoi venditori.
Evviva il
vecchio gestionale, una parola che permette all’interlocutore di avere subito
una minima idea rispetto all’argomento della discussione.
Per quanto ci
riguarda, nel nostro piccolo, siamo partiti dalla medesima riflessione per
realizzare www.distrettopmi.it
, il sito che cerca di parlare di tecnologia senza acronimi o termini
troppo complicati.
Cisco e Sap sono due esempi, ma si potrebbe fare altri
nomi come quello di Microsoft, di società che stanno affrontando il mercato con
una preparazione e un bagaglio di riflessioni molto più consistente del passato.

Prendendo magari esempio dal mondo consumer.
Che cos’è Windows media
center se non un piccolo server?
Ma avete mai sentito usare questo termine
nella comunicazione di Microsoft o dei partner?
“Le parole sono importanti”,
per questo dall’ultimo Smau ci sembra di poter cogliere un piccolo segnale di
ottimismo, tutto a verificare, ma che conferma che adesso il mercato delle Pmi
(soprattutto le P) viene affrontato da quasi tutti nella maniera corretta.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome