Le nuove potenzialità di sviluppo delle reti senza fili

Gli analisti lo danno per certo. La tendenza all’incremento del traffico dati e voce in ambienti wireless è inarrestabile, anche a fronte di passi da gigante effettuati nella sicurezza. E tra Wpan, Wlan e Wwan c’è di sicuro una risposta possibile a tutte le esigenze.

Le reti senza fili rappresentano una grossa opportunità di collegamento a basso costo, sia all’interno dei piccoli uffici che nelle grandi organizzazioni. Idc stima che il traffico complessivo (voce e dati) che tran-sita su questa tipologia di network passerà, in Italia, dai 18,4 miliardi di euro di giro d’affari del 2004 ai 23,3 miliardi nel 2007. Questo, a fronte di un traffico su rete fissa sostanzialmente immutato nel periodo, che si attesta intorno ai 14 miliardi. Diversi sono i possibili scenari applicativi delle reti wireless, i tre più rilevanti (come descritto nel box) sono le Wpan, le Wlan e le Wwan. Tutti e tre i network possono, di fatto, essere visti come l’estensione del perimetro aziendale nell’ottica della massima produttività individuale. In questo ampio panorama, il Wi-Fi ha progressivamente conquistato consensi e proprio su questa specifica si concentrano quasi tutti i produttori di dispositivi mobili. Le reti Wi-Fi sono, di fatto, una Lan (Local area network) senza fili con una connessione alle Lan cablate. Consentono alle organizzazioni di ampliare la rete in modo facile ed economico, trasparente per l’utente finale.

Brevi distanze


Le reti Wi-Fi lavorano in accordo a due procedure. La più semplice è chiamata “ad hoc network”: i dispositivi “tastano” il canale radio per identificare altri dispositivi presenti nei paraggi. Quando due o più apparati si riconoscono, stabiliscono automaticamente un canale di comunicazione. La seconda procedura è centralizzata. Un apposito dispositivo, chiamato access point, gestisce le comunicazioni tra i diversi apparati nell’ambito dell’area coperta. Il punto d’accesso è sempre collegato a una rete cablata, spesso alla rete pubblica. Gli utenti, nell’area coperta da un access point, possono automaticamente avviare una connessione wireless sul proprio notebook, oppure su qualsiasi altro hardware che sia conforme alla specifica Wi-Fi. In genere, la portata di questa tipologia di dispositivi è piuttosto limitata. Nel caso dello standard Ieee 802.11b un access point copre distanze di circa 300 metri in linea d’aria in ambienti aperti, che si riducono a 30 metri in quelli interni.

Sicurezza senza compromessi


Al di là delle prestazioni migliorabili, permangono negli utenti aziendali forti dubbi in merito alla sicurezza di tale tipologia di connessioni. Oggi, però, anche questo problema sembra essere finalmente superato. Le funzionalità di tutela dell’identità e della trasmissione dati su rete Wi-Fi (la più utilizzata in ambito aziendale) sono riconducibili a due diverse funzionalità. Il Wep (Wired equivalent privacy) è una tecnica di crittografia dei dati attuata a livello del collegamento radio Mac (Medium access control). Fornisce una sicurezza non omnicomprensiva, in quanto presidia, appunto, il solo collegamento. Il Wpa (Wi-Fi protected access), invece, migliora le funzionalità del Wep grazie all’utilizzo del Tkip (Temporal key integrity protocol). Quest’ultimo, mescola le chiavi di encryption e decryption attraverso speciali algoritmi e verifica l’integrità delle chiavi stesse, per assicurarsi che non siano state corrotte. In aggiunta, Wpa fornisce anche funzionalità di autenticazione attraverso Eap (Extensible authentication protocol), che regola l’accesso degli utenti grazie all’utilizzo di un sistema di encryption a chiave pubblica.

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