Le nuove direzioni dei Gps portatili

Da semplici navigatori, questi dispositivi stanno cambiando identità, diventando sempre più simili a centrali di controllo multimediali che possono essere usate anche al di fuori dall’auto. La crescita esponenziale del mercato ha ampliato notevolmente il numero degli attori

Senza il clamore che ci si sarebbe aspettato, i sistemi
portatili per la “navigazione” stanno estendendo notevolmente le proprie
potenzialità di utilizzo. Così da semplici apparecchi per stabilire il più
veloce o il più panoramico itinerario per andare da un luogo a un altro si
stanno trasformano in evoluti dispostivi multimediali grazie all’integrazione di
funzioni che permettono di visualizzare (e a volte riprendere) fotografie,
riprodurre musica e ricevere stazioni radio. Inoltre, quando l’auto non è in
movimento possono anche riprodurre film.


In pratica, sembra che la competizione si stia spostando dall’aspetto
“gestione del positioning” a quello della ricchezza funzionale. A tutto
vantaggio degli utenti che oggi possono acquistare un navigatore entry level
(ovvero che funge solo da Gps) a un prezzo intorno ai 200 euro. Chi punta a un
dispositivo dotato di ogni optional deve invece mettere in preventivo una spesa
di circa 1.000 euro. Nell’intervallo di prezzi che ha i precedenti come estremi
si trova un’offerta che tenta di soddisfare ogni possibile esigenza (e qualche
volta anche di più) di chi desidera installare un navigatore portatile nella
propria auto.


D’altra parte, un’offerta così ampia e variegata è ampiamente giustificata
dall’andamento del mercato. Infatti, secondo un’indagine effettuata da Tele
Atlas, uno dei principali operatori del nell’ambito dei dati cartografici, il
settore dei navigatori portatili sta facendo registrare tassi di crescita
notevoli: se si considerano tutti i dispositivi portatili con capacità Gps
(compreso quindi Pda e Smartphone), le unità vendute nell’Europa Occidentale
sono passate dai 2,3 milioni del 2004 ai 6,9 milioni del 2005. E per quest’anno
si prevede raggiungano i 10,8 milioni. Di questa cifra, nel 2005 il 58% (circa
3,9 milioni) era rappresentato dai sistemi nati per funzionare in modo specifico
come navigatori portatili, i quali quest’anno è previsto arrivino a 7,23
milioni.


Va da sé che il mercato offre un’attrattiva a cui pochi riescono resistere.
Prova ne è che i navigatori portatili sono comparsi a listino anche di aziende
che, pur da sempre operanti in ambito tecnologico, con questo settore non hanno
mai avuto molto a che fare, come per esempio Packard Bell e Acer.


Oggi pressoché ogni costruttore offre modelli che consentono di
riprodurre i più diffusi formati musicali (principalmente Mp3, ma anche Windows
Media e Wav). Alcuni prodotti di Tom Tom possono anche dialogare direttamente
con l’iPod, controllandone le funzioni. Garmin offre dispositivi in grado di
riprodurre anche audiolibri.


Tra le altre funzioni, i navigatori di Mio Technology visualizzano film
registrati su schede Secure Digital, mentre Navman punta sulla fotografia:
alcuni suoi navigatori sono dotati di una fotocamera (la risoluzione è di 1,3
Mpixel) e grazie alla tecnologia NavPix consentono di integrare in ogni foto i
dati relativi al luogo dove è stata scattata. Dal canto loro, Garmin e Mio
Technology consentono di effettuare degli slideshow di foto quando lo schermo
non è usato per la navigazione.


Non poteva poi mancare la possibilità di collegare cellulari Bluetooth per
effettuare chiamate vocali. Grazie alla comunicazione senza fili, il prodotto
Tom Tom Rider permette ai motociclisti di ricevere le istruzioni del percorso da
seguire direttamente all’interno del casco.


Quest’ultimo esempio ci porta si un terreno nuovo per i navigatori portatili,
ovvero l’utilizzo al di fuori dell’auto. Se l’impiego su un’imbarcazione può
essere per certi versi scontato, lo è un po’ meno quello in bicicletta (fino ad
arrivare, come nel caso di Garmin, a prodotti che controllano velocità, cadenza
di pedalata, battito cardiaco e distanza) e durante una passeggiata. In questo
senso, alcuni dispositivi sono dotati di modalità specifiche che consentono di
avere a disposizione indicazioni sui percorsi simili a quelle che si hanno in
auto, ma che lasciano alle persone maggiori libertà di movimento, non fosse
altro per poter apprezzare maggiormente i capolavori architettonici o
paesaggistici.


Tornando all’impiego di base, ovvero della pura navigazione, informazioni sul
traffico (con le eventuali alternative in caso di congestioni) e sulle posizioni
degli autovelox sono ormai servizi proposti da quasi tutti i produttori, alcuni
li offrono addirittura gratuitamente. A questi si unisce possibilità di
avere mappe di più paesi con integrati i fusi orari, le valute in moneta locale,
dizionari bilingue e convertitori di unità di misura.


L’evoluzione ha fatto diventare i navigatori prodotti molto complessi, con
numerose funzioni aggiuntive che possono risultare comode e utili. Ma per
fortuna, almeno sinora, l’integrazione di tutte queste novità non ha fatto
perdere di vista ai costruttori l’obiettivo primario, che è quello di indicare
nel più semplice e veloce modo possibile come spostarsi da un luogo a un
altro.

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