Le normative rivoluzionano l’azienda

Per continuare a essere un valido interlocutore dei clienti sarà importante disporre di una rete di consulenti non tecnici come avvocati o commercialisti

Febbraio 2006, La categoria "architetture di prossima generazione" racchiude
voci come le Soa, i Web service in generale, il linguaggio di programmazione
Web Xbrl e le Bpp (Business process platform). Per la complessa tipologia
delle soluzioni, e anche per il loro costo, l’adozione di queste
architetture sarà lenta e le apripista saranno aziende di fascia
enterprise. Anche in quest’ambito sarà determinante il lavoro
di tipo consulenziale del partner prima dell’effettiva adozione
della tecnologia. Una forte spinta sarà data, oltre che dalla necessità
di standardizzare e ottimizzare i processi soprattutto in ambiti multinazionali,
dall’adeguamento alle normative (regulatory compliance).

È il caso dell’Xbrl, per esempio, standard definito per gestire
le informazioni di carattere finanziario. Secondo alcune analisi rese
pubbliche durante l’ultimo Ca World, la spesa in consulenze
per l’adeguamento alle normative delle aziende americane ha un peso variabile
tra l’1 e il 2% del fatturato globale. E sembra che il costo sia destinato
ad aumentare. Stessa situazione, con i dovuti rapporti, anche in Italia,
basti pensare alla legge sulla privacy.

Questo costo necessario determina
una riduzione degli investimenti Ict, l’unico modo per evitare il
conseguente calo delle commesse è che il fornitore aumenti la sua
area di competenza. Sfruttando il suo riconoscimento presso l’azienda
cliente, il partner può presentarsi come interlocutore appropriato,
a patto che si appoggi a un’adeguata rete di specialisti finanziari
e legali.

Soa (Service oriented architecture)
Un bell’esempio di tecnologia sopravvalutata. Non a caso Gartner
la considera determinante soltanto a partire dal 2010. In ambito Soa,
una vera e propria filosofia, tutto è integrazione dell’esistente
o di piccoli tool mancanti. C’è poco da installare ex novo. Un
approccio Soa deve definire precisamente il flusso di gestione di un qualsiasi
processo aziendale e considerare gli applicativi interessati come singole
componenti di una architettura globale. Il software è solo e soltanto
un mezzo per ottenere un servizio.

Web service
Anche il modello di business basato sui Web service in Italia è
ben lontano dall’arrivare. In questo caso, il fulcro di tutto è
Internet e gli applicativi Web based, almeno dal lato dell’utilizzatore.
Ogni tipo di interazione tra l’azienda e il suo cliente o il suo
fornitore dovrebbe essere gestita via Web con tool applicativi integrati
tra loro. Anche in questo caso, grande lavoro per gli sviluppatori e gli
integratori che dovranno equilibrare il rapporto tra i costi e i risultati
aspettati dal cliente.

Xbrl (Extensible business reporting language)
Standard di sviluppo su Web derivato dall’Xml per l’analisi,
lo scambio e la reportistica delle informazioni finanziarie. L’idea
è di semplificare in un documento omogeneo il flusso di dati finanziari.
La necessità di unificazione deriva dagli obblighi di legge, come
la Serbanes-Oxley in Usa, ma, se vogliamo, anche di Basilea 2. In questo
caso, per poter restare competitivi, gli operatori dovrebbero appoggiarsi
a figure consulenziali esterne come avvocati o economisti.

Bpp (Business process platform)
Se vogliamo, una derivazione della filosofia Soa applicata ai processi
di business di una azienda. I software di Business intelligence, e non
solo, contribuiranno a trasformare il lavoro di tutti i dipendenti di
un’azienda, volenti o nolenti, con un solo imperativo: fare business
velocemente.
Il lavoro di un operatore, per l’ennesima volta, è soprattutto
di consulenza progettuale a stretto contatto con figure aziendali poco
tecniche come i responsabili delle risorse umane.

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