Le mosse di Ibm nel campo dell’integrazione

Big Blue sta dando un’accelerazione alle proprie attività di integration. Coinvolto anche Db2.

19 settembre 2003

Ibm sta curando particolarmente il fronte delle attività di integrazione del proprio database, Db2, con le strutture dati eterogenee.


Fa parte delle iniziative il progetto chiamato Masala, con il quale punta a inserire nella prossima versione di Db2 Information Integrator funzionalità di accesso in tempo reale ad applicazioni provenienti da terze parti.


In base a queste caratteristiche, Masala può anche essere inserito nel concetto più ampio di grid computing, proprio per il fine di costruire un’architettura capace di trattare le risorse nel contesto della virtualizzazione.


Per fare un esempio delle funzionalità applicative, con Masala si potranno collegare dati contenuti in Lotus Notes a quelli provenienti da applicazioni business come Sap o Siebel, proprio come se tutte facessero parte della stessa base dati, ovvero saltando a pié pari i problemi correlati alle differenze semantiche nella struttura dati.


Funzionalmente, il prodotto che Ibm rilascerà il prossimo anno (la beta è attesa entro la fine del 2003) genererà interfacce Xml e Sql per lavorare anche con strumenti di business intelligence.


Per soprammercato, va segnalato che Ibm ha preparato delle patch che surrogano a vulnerabilità che alcuni hanno rilevato nel database.


In particolare, sono state riscontrate da Core Security Technologies delle vulnerabilità di tipo buffer overflow per Db2 sotto Linux che, se ben sfruttate, consentirebbero di impossessarsi (non da remoto, però, ma in una intranet aziendale) del controllo della directory principale del database e del sistema che lo fa girare.


Ancora sul fronte dell’integrazione delle basi dati, poi, va segnalata la partnership ancora più stretta che Ibm ha con Ge Interlogix, tesa a miscelare i sistemi di gestione delle risorse umane con le applicazioni di gestione dell’edificio.


Negli scorsi giorni Big Blue ha fatto un altro passo nella direzione della biometria a fini aziendali rafforzando la patrnership con la società di General Electric che si occupa, tra le altre cose, di sistemi di riconoscimento facciale.


In base ai rinnovati accordi, Ge Interlogix integrerà il proprio software di integrazione Facility Commander con i tool Tivoli e WebSphere e supporterà il Directory Integrator e Db2, mentre reciprocamente Ibm incorporerà Tivoli Access Manager e Identity Manager negli altri prodotti di Ge Interlogix per automatizzare le funzioni di gestione delle identità e i processi di sicurezza fisica.

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