Le mire di Lexmark sulla casa e sull’ufficio

Il Ceo della società Paul Curlander ha evidenziato come l’azienda intenda operare con decisione sia sul versante aziendale (puntando su prodotti personalizzabili e servizi) sia su quello domestico (incrementando qualità e velocità di stampa)

18 febbraio 2004 Un importante focus sui servizi
e sulla personalizzazione dell’offerta, mantenendo però molto alto l’impegno sul
fronte inkjet. Questa, in sintesi, la strategia che Lexmark seguirà nel breve-medio
periodo. A tratteggiarne le principali direttive è stato lo stesso
Ceo

dell’azienda Paul Curlander, che ha evidenziato
come, pur rimanendo di grande attualità il discordo del paperless office, la
carta continua a ricoprire un ruolo essenziale sia in ufficio sia in
casa.
Cambiano però i bisogni, il panorama degli utenti è sempre più
variegato e le nuove tecnologie, prima fra tutte la fotografia digitale, fanno
nascere nuove aspettative nei confronti della stampante. A fronte di ciò,
Lexmark continuerà a muoversi su due direttive parallele, la tecnologia laser e
un’offerta aziendale sempre più personalizzata da una parte, e le inkjet e le
proposte consumer, economiche ma ad alte prestazioni, dall’altra.


Facili da usare, che sfruttino l’infrastruttura esistente e che abbiano
un costo contenuto

“. Sono questi i punti chiave, che,
come ha più volte sottolineato Curlander, orienteranno i prossimi prodotti che la società di
Lexington indirizzerà all’ambiente lavorativo. Il Ceo di Lexmark ha precisato che un obiettivo
importante è quello di realizzare prodotti in grado di essere
personalizzati in fabbrica
, prima della spedizione. In funzione di
questo aspetto, ma anche del fatto che il 53% dei dispositivi per la stampa è
sott’utilizzato, la società intravede un’importante opportunità nel
settore dei servizi
. In questo senso, Curlander ha
esposto argomenti di grande appeal per i clienti, come riduzioni dei costi sino
al 50% e ottimizzazione delle risorse in funzione della produttività. I primi
prodotti a vedere la luce saranno la famiglia di laser a colori C752L (20 ppm e
un costo che parte da 2.020 euro) e il multifunzione X422 (stampa, copia, fax e scanner a colori da
1.600 euro). Sembra sia attesa però a breve anche una laser a colori
con un prezzo inferiore ai 700 euro.


Notevoli sono le aspettative di Lexmark anche sul
versante inkjet, tecnologia che presenta miglioramenti nella qualità di stampa
con una rapidità 2,5 volte superiore a quella delle laser. Per aggredire in modo
più deciso il settore, la società sta preparando nuove gamme di stampanti e
multifunzione che, gradualmente, andranno a sostituire in toto l’attuale
offerta. Come ha precisato Antonello Cardone

, vice president Consumer Printer Division, caratteristiche
di distinzione saranno la qualità fotografica e
velocità operativa. A ciò si aggiungeranno un nuovo inchiostro
e nuove carte, volti a fornire stampe più resistenti alla luce all’acqua. Il
prezzo molto contenuto continuerà a essere una caratteristica dei prodotti
Lexmark, ma non si tratterà più di un “primo prezzo”.


Curlander ha affermato che, nella sua visione del mercato, il getto
d’inchiostro sarà la tecnologia dominante tra 5-10 anni. Per questo Lexmark sta
approntando nei suoi laboratori quello che oggi è chiamato laser
liquido
, ovvero un prodotto a base di inchiostro ma capace di stampare
con la stessa velocità e qualità di una laser. Ovviamente a prezzi molto
contenuti.


A conclusione del suo speech, il Ceo della società non poteva non parlare del
rapporto tra Lexmark e Dell. Ma, come ha sostenuto lui stesso,
si potrebbe dire tra Lexmark e i suoi clienti in generale, in quanto “Dell è
solo un ottimo cliente
“. Comunque sia, l’azienda vuole sganciarsi sempre
più da un business che la identifica come un importante fornitore di Oem e
puntare invece sul proprio brand, per assumere finalmente una
precisa e univoca identità tra i vendor di stampanti.


Ricordiamo che Lexmark ha chiuso il 2003 con un fatturato di 4,755
miliardi di dollari
(il 55% è dovuto ai consumabili), che è equivalso a
un aumento del 9% rispetto al 2002, e con un margine operativo lordo in crescita
del 32,5%. L’utile operativo è stato di 594 milioni di dollari, contro i 511
milioni registrati nel 2002.


 

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