Le grandi e piccole software house puntano sulle medie imprese

Uno studio di Gartner analizza caratteristiche e potenzialità proposte dall’utenza midmarket, sottolineando come il mondo dell’offerta si stia concentrando proprio su questo fronte. Prevista anche una fase di consolidamento fra i vendor.

Il clima di competizione tra gli sviluppatori software che riforniscono il segmento delle medie imprese si surriscalda sempre di più. E in futuro potrebbe diventare incandescente, perché le grandi software house vogliono conquistare clienti più piccoli, mentre i loro concorrenti di piccole dimensioni cercano di puntare più in alto. Nel mezzo si trovano le aziende già consolidate sulle fasce intermedie, come Onyx, Pivotal o, in Italia, Gruppo Pro e Formula, tutte focalizzate sulle applicazioni Erp e Crm.

Schiacciato dalle pressioni provenienti dall’alto e dal basso, il segmento midmarket è diventato un ambiente denso di insidie e Gartner, che lo ha analizzato, prevede una fase di consolidamento e difficoltà, con molte startup destinate a chiudere i battenti o a essere assorbite dai concorrenti più grossi. Secondo John Outlaw, ricercatore Gartner che si occupa di Crm, “si prevede dal 25 al 30% di consolidamento nel mercato intermedio di questo tipo di applicazioni.”

Le opportunità, in ogni caso, non mancano. Se le multinazionali sembrano preferire l’outsourcing di certe applicazioni verso i servizi online come quelli proposti da aziende come Salesforce.com, molti protagonisti di minor rilievo investono direttamente in software. Anche per questo, colossi come Siebel, Oracle e PeopleSoft stanno dedicando molte energie ai clienti che non fanno parte della classifica Fortune 500. Le medie imprese collocate nella parte più elevata della loro fascia, quella dei fatturati compresi tra i 50 e i 500 milioni di dollari e con un numero di dipendenti compreso tra i 100 e i 1.000, sono le prede più interessanti, secondo lo studio di Gartner.

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