Le grandi aziende affamate di e-learning

L’Anee fa il punto sulla situazione della formazione a distanza. Che continua a crescere anche se il mercato è concentrato attorno a pochi grandi acquirenti

27 settembre 2004 L’Osservatorio dell’Anee
sull’e-learning si arricchisce di un nuovo capitolo sulla sanità dove, grazie al
programma Educazione continua in medicina che rende obbligatoria la formazione
degli operatori sanitari, si sono aperti enormi spazi di mercato anche per la
formazione a distanza. In attesa che l’e-learning dilaghi negli ospedali,
il mercato continua a crescere
. Il 2003 si è chiuso con 256,3 milioni di euro (+136,4%) con una ulteriore previsione di crescita del 67,3% nel 2004. Il mondo delle aziende continua a trainare il mercato tanto che aumenta anche il proprio peso. Nel 2003 valeva l’82,5% del totale contro l’87,4% stimato per il 2004 con una crescita del 77,2% superiore a quella del mercato.


Per quanto riguarda la ripartizione del fatturato il 40% arriva dai
contenuti,

il 21,2% dai servizi, il 20,8% dalla tecnologia e il 18% dalla consulenza. Secondo Roberto Liscia, presidente Anee, si intravedono due scenari con, dal punto di vista dell’offerta, la progressiva perdita di importanza dell’aspetto tecnologico a favore di attività a maggiore valore aggiunto legate alla produzione dei contenuti e all’erogazione di servizi. Dal lato domanda, invece, guadagnano sempre più spazio le grandi aziende tanto che il mercato si concentra attorno a pochi, grandi, consolidati acquirenti di formazione on line.

Secondo l’indagine dell’Anee l’e-learning ha al momento un basso tasso di utilizzo (il 30,2% contro il 91,5% dell’aula e il 59,2% dei manuali) ma è ritenuta più efficiente rispetto all’aula (81,7% contro 79,6%) e può vantare delle previsioni di utilizzo molto alte. L’83,1% delle aziende intervistate pensa di utilizzare a formazione a distanza contro il 75,1% dell’aula. Lo modalità blended con corsi a catalogo integrati da consulenza e personalizzazione è la modalità più richiesta, mentre la distribuzione della spesa per classi di fruitori vede in testa i tecnici/operativi (36,9%) seguiti dagli impiegati (32,1%) dai quadri (16,3%) e dai dirigenti (14,7%) con le prime due categorie che perdono terreno a favore delle ultime due.

L’area disciplinare alla quale viene
destinata la parte più importante della spesa è quella
tecnico/operativa con il 15,2% seguita dall’Ict/tlc (11,9%), l’area
manageriale/strategica (11,3%) e il marketing con il 10%.

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