Le fondamenta It del business di Unicalce

Edilizia / La società ha automatizzato l’inventario dell’infrastruttura tecnologica e il controllo degli asset

L’informatizzazione dei processi rappresenta un valore per il gruppo lombardo Unicalce che, grazie a varie acquisizioni, comprende circa 500 dipendenti, distribuiti tra 12 società controllate e collegate, e vanta un fatturato intorno ai 160 milioni di euro.


L’infrastruttura implementata è frutto di una vision dinamica della direzione. «La calce è un materiale semplice da produrre ma richiede grandi investimenti in termini di impianti – sottolinea Francesco Fuzio, responsabile dei sistemi informativi di Unicalce -, che devono essere supportati dall’efficienza delle varie aree aziendali. Con questo obiettivo abbiamo centralizzato la gestione degli applicativi contabili-amministrativi e automatizzato l’estrazione dei dati necessari al bilancio mensile, a cui è dedicato un server».


L’headquarter di Lecco ospita il Ced, composto dai server sui quali sono installate le applicazioni usate negli stabilimenti (in cui sono presenti solo i file server e i client), a loro volta caratterizzati da una componente di informatizzazione industriale e interconnessi attraverso una rete Multi Protocol Label Switching (Mpls), che a breve sarà utilizzato anche per la telefonia su IP, videoconferenza e videosorveglianza, oltre a un call center ubicato presso la sede di Narni. Gli agenti sparsi sul territorio sono dotati di pc portatili con connect card che consente la ricezione delle informazioni da parte del gestionale per il controllo e l’invio degli ordini di vendita alla sede.


Il controllo produce sicurezza


Per gestire un’architettura così eterogenea, risolvere i problemi nelle sedi distribuite sul territorio tramite il collegamento remoto dei pc, tenere sotto controllo la situazione inventariale e valutare l’utilizzo improprio del materiale connesso al network aziendale, Unicalce ha deciso di adottare una soluzione per la gestione degli asset.


«Avevamo bisogno di uno strumento che ci consentisse la gestione di un’architettura eterogenea e il controllo e l’aggiornamento delle macchine – spiega Fuzio -. Oltre a questo, volevamo verificare l’utilizzo di pc e server all’interno degli stabilimenti».


Con tali presupposti, è stato contattato un partner e sono stati valutati differenti brand per poter effettuare un inventario approfondito di tutti i dispositivi disponibili in rete e avere così, tramite report dettagliato consultabile anche via Web, una conoscenza dettagliata di tutte le sue componenti. La scelta si è orientata su due software di Altiris: Client Management e Inventory Solution.


«Avendo diversi stabilimenti con numerosi client, volevamo tenere sotto controllo la situazione inventariale e controllarne l’utilizzo improprio», aggiunge il manager, anche perché, vista la criticità del fattore sicurezza in ambito informatico, l’analisi del software non autorizzato abbatte i rischi di esposizione del network aziendale a incompatibilità e minacce di virus. Il controllo degli asset disponibili e la loro ubicazione, specie quando il network è distribuito geograficamente sul territorio, è un’opportunità da sfruttare per ridurre i costi del supporto It. Ma i benefici riguardano anche un generale miglioramento delle procedure di deployment del software.

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