Le carte in tavola? Sì, una volta..

Basta un sms per cambiare una regola?

Se ne sentono di cose del genere, spesso a certi tg “di approfondimento”:
fidanzata mollata con un Sms”, “presidente di squadra di calcio
compra asso straniero via telefonino
”, “il treno è in ritardo? Te lo
dice un sms
”, e via elencando.

Del resto, l’sms è una delle più
grandi invenzioni dell’era moderna, ovvio che entri nella vita di tutti i
giorni, anche in maniera un po’ sregolata.
Accade, per esempio, che un
gestore affermativo di carte di credito fornisca un utilissimo servizio di
avviso di avvenuta richiesta di transazioni.
A tutta prima, gratuito.
In
realtà l’utente già lo paga con il canone mensile.
Ma fa niente.

Va
tutto bene fino a che un giorno lo stesso gestore affermativo avvisa l’utente,
per Sms ovviamente, che le richieste di autorizzazione per transazioni al di
sotto dei 50 euro non saranno più segnalate.
«Cambiano le regole, non
cambia la sicurezza. La nuova soglia minima per Sms alert è stata aggiornata a
50 euro
», recita il messaggio.
Con tanti saluti.

Anzi no,
quelli nemmeno ci sono.
L’utente, tra il basito e l’adontato non può che
prenderne atto.
Salvo ricordare che così agendo non si fa altro che spianare
il terreno ai clonatori organizzati.

Non tanto i ladruncoli, che carta
alla mano si fanno prendere dalla fregola e acquistano una fuoriserie, ma quelli
che lavorano industrialmente e fanno acquisti abusivi per piccoli importi, ma
che moltiplicati mille danno grandi cifre.
Senza contare che uno per stare
al sicuro, potrebbe cercare di fare spese sopra i 50 euro.

Questa una
volta si chiamava pratica inflattiva.

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