Lazio, fondi alle imprese che conciliano lavoro e famiglia

Approvato dalla Regione l’Avviso pubblico “Lavoro formato famiglia – Interventi di flessicurezza per favorire la conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa”. Le aziende con almeno 15 dipendenti potranno beneficiare di finanziamenti fino a 300.000 euro a fondo perduto.

IN SINTESI

BENEFICIARI
Datori di lavoro privati in forma singola o associata con almeno 15
lavoratori

ATTIVITÀ AGEVOLABILI
• Introduzione o potenziamento di modelli organizzativi
flessibili
• Erogazione di servizi di conciliazione

SPESE AMMISSIBILI
• Risorse umane (costo delle risorse umane interne ed esterne
per la gestione dei servizi, spese di consulenza e progettazione);
• Spese di funzionamento e di gestione;
• Altre spese, tra le quali: – acquisto di materiale
didattico,cancelleria e materiale di consumo; – spese di assicurazione
connesse all’intervento; – fideiussione.

AGEVOLAZIONI
Finanziamento a fondo perduto fino a 300.000 euro a progetto

PROCEDURA
La domanda deve essere presentata, utilizzando la modulistica
predisposta dalla Regione, mediante raccomandata A/R, nei termini
indicati dall’Avviso pubblico

SCHEDA DI VALUTAZIONE

DIFFICOLTÀ
Le difficoltà di compilazione della modulistica e stesura
dei progetto sono temperate dalla possibilità di rivolgere
quesiti online sul sito portalavoro Regione Lazio e dal fatto che il
finanziamento può essere in parte utilizzato per spese di
consulenza e progettazione

TEMPI
La valutazione dell’ammissibilità o meno dei
singoli progetti presentati ha come spartiacque la successiva scadenza
per la presentazione dei progetti.
L’intervento finanziato ha una durata massima di 24 mesi

COSTI
Le spese postali per presentare la domanda (le spese di consulenza e
progettazione rientrano tra le spese ammisibili)

PROBABILITÀ
I fondi complessivamente messi a disposizione sono 9.500.000 euro; le
probabilità di accedere al finanziamento sono maggiori,
presentando il progetto entro le prime scadenze

IN DETTAGLIO

NORMATIVA
Avviso pubblico “Lavoro formato famiglia – Interventi di Flessicurezza
per favorire la conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa”
Il testo dell’Avviso e della Determinazione sono disponibili
sul sito www.portalavoro.regione.lazio.it

MODULISTICA
La modulistica è disponibile sul sito www.portalavoro.regione.lazio.it,

Contemperare gli impegni del lavoro con la cura della propria
famiglia è un’esigenza avvertita sempre di
più dai lavoratori, ma che ha inevitabilmente un impatto
sulle imprese.
Si tratta di una realtà evidente, alla quale sul piano
normativo si fa fronte prevedendo e incentivando le cosiddette azioni
positive, ossia misure per favorire, nei fatti, un miglior equilibrio
tra vita familiare e vita lavorativa.
Il meccanismo viene reso operativo con gli avvisi pubblici, dove sono
indicate di volta in volta le specifiche misure che si intendono
promuovere, mediante il finanziamento dei progetti finalizzati alla
loro attivazione.
In questo contesto si colloca il nuovo bando flexicurity
(v. box sotto) – “Lavoro formato
famiglia” – della Regione Lazio,
che finanzia, con 9.500.000 di euro,
l’introduzione o il potenziamento di modelli
flessibili di organizzazione del lavoro,
accompagnati
dall’attivazione di servizi di conciliazione in
favore dei lavoratori e delle lavoratrici con carichi di cura.
Per consentire alle imprese di valutare più agevolmente
l’opportunità offerta da questo avviso pubblico,
si fa seguire una scheda che riepiloga (v. tavola
sotto) i punti principali del bando. Si ricorda, inoltre, che tutta la
documentazione utile alla presentazione dei progetti è
disponibile sul sito www.portalavoro.regione.lazio.it, al quale si
rinvia. I progetti possono essere presntati ad una delle seguenti
scadenze: 31 maggio 2011; 30
settembre 2011
e 31 gennaio 2012.

Modello flexicurity

Il modello flexicurity
Intende coinvolgere, attraverso politiche attive del lavoro, le persone
inattive, i disoccupati, occupati per garantire un più
facile accesso o la permanenza nell’ambito del lavoro allo
scopo prioritario di bilanciare la sicurezza e la
flessibilità.

Scheda
riepilogativa

Chi
può presentare i progetti

Sono ammessi al
finanziamento i datori di lavoro privato, in
forma singola o associata
(Ati/Ats). Possono quindi
presentare i progetti: le imprese, gli imprenditori individuali, le
società, le società cooperative, i consorzi, le
onlus e le associazioni.
Al momento della presentazione del progetto i datori di lavoro devono
essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • numero di
    lavoratori
    registrati nel libro unico con contratto in
    corso non inferiore a 15 (sia per il
    soggetto proponente singolo sia per Ati/Ats nel suo complesso);
  • sede legale
    e/o operativa nella regione
    Lazio
    ;
  • regolarità
    contributiva;
  • non
    risultare in stato di fallimento
    , liquidazioni o
    situazioni similari;
  • rispettare
    le norme vigenti in materie di:
    edilizia e urbanistica;
    tutela dell’ambiente; igiene e sicurezza; pari
    opportunità; rispetto del contratto collettivo nazionale o
    territoriale..

I progetti
possono essere presentati anche in partenariato con enti pubblici
,
che assumeranno il ruolo di partner esterni e devono corrispondere un
ulteriore finanziamento non inferiore al 10% (reso anche attraverso
fornitura di servizi)
Non è ammessa, a pena di esclusione, la
partecipazione di un medesimo soggetto a più di un intervento
nell’ambito
del bando in esame.

Per quale
importo è concesso il finanziamento

Tetto massimo di
finanziamento è paria a 300.000 € a
progetto, così suddivisi:

• una quota non superiore al 30% del
finanziamento,
per i modelli organizzativi flessibili
• una quota non inferiore al 70% del
finanziamento,
per i servizi di conciliazione.
Il finanziamento non è cumulabile con altri benefici
percepiti per la stessa finalità e va coordinato con le
regole del de minimis

Quali sono le
misure finanziabili

I progetti
presentati dalle imprese devono fornire risposte concrete alle esigenze
di conciliazione
tra i tempi di vita e di lavoro e
prevedere tutte e due le tipologie di azioni
positive indicate dal bando
, ossia:
• azioni per introdurre o potenziare modelli organizzativi
flessibili;
• erogazione di servizi di conciliazione.

In cosa
consistono le azioni positive per introdurre o potenziare modelli
flessibili di organizzazione del lavoro

A titolo
meramente indicativo nel bando sono indicate
le seguenti
misure:
telelavoro (domiciliare,
presso tele centri, prestazioni mobili ecc.);
• formule più flessibili e reversibili di part-time;

job sharing
(lavoro ripartito tra più lavorati/lavoratrici) e job
rotation

formule organizzative family-friendly
piani di carriera.

(rotazione o sostituzione tra lavoratori o lavoratrici); come ad
esempio: la flessibilità oraria, la banca ore, permessi
straordinari, forme di tutoring per i lavoratori/lavoratrici che
rientrano da periodi di prolungata assenza (es. congedo parentale);

In cosa
consistono i servizi di conciliazione

A titolo
meramente indicativo nel bando sono indicate
le seguenti
misure:
asili nido e servizi similari
(es. baby parking, ludoteche, spazi studio e gioco);
servizi di trasporto/accompagnamento
servizi di assistenza ad
anziani, malati e disabili;
servizi di doposcuola
per i bambini che frequentano le elementari.

I servizi di conciliazione
possono essere gestiti in proprio dal proponente o in outsourcing, anche
attraverso buoni per la conciliazione individuali.

Quale
è la durata massima del progetto

L’intervento
finanziato ha una durata massima di 24 mesi.

Quali sono i
lavoratori destinatari dell’intervento finanziato

Gli interventi finanziati
sono destinati ai lavoratori o alle lavoratrici
obbligatoriamente registrati nel Libro
unico.
I beneficiari delle misure attivate dal progetto devono necessariamente
avere un rapporto di lavoro in atto con il soggetto
proponente
e il contratto deve avere durata almeno pari
al loro coinvolgimento nel progetto, al momento dell’avvio
del progetto stesso. Nel caso di Ati/Ats, almeno un lavoratore
appartenente a ciascun soggetto partecipante al raggruppamento,
dovrà essere destinatario di almeno una delle azioni
progettuali
Si tratta di:
• Lavoratori subordinati (tutti);
• Collaboratori a progetto e Collaboratori occasionali;
• Associati in partecipazione (con solo apporto di lavoro o
con apporto di capitale e lavoro).
• Collaboratori e coadiuvanti delle imprese familiari;
• Coadiuvanti delle imprese commerciali;
• Soci lavoratori (che non abbiano ub contratto di lavoro
subordinato o di collaborazione coordinata e continuativa con la
società);
• Lavoratori occasionali autonomi;
• Tirocinanti;
• Stagisti;
• Titolari di partita Iva.

Quando va
presentato il progetto

Le scadenze previste per la
presentazione dei progetti sono le seguenti:
• 31 maggio 2011;
• 30 settembre 2011;
• 31 gennaio 2012

(per maggiori approfondimenti vedi Finanziamenti e credito, Novecento
Media)

*Avvocato e content manager di www.dottorlex.it

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