Lavoro mobile, una spinta dettata dal mercato e da tecnologie mature

Gli indicatori relativi alle abitudini degli impiegati, all’utilizzo del Web da parte di dispositivi wireless e all’ascesa del traffico dati sulle reti dei carrier, suggeriscono un’evoluzione rapida del fenomeno. A guidare la tendenza saranno soprattutto alcuni settori enterprise.

La mobilità nel mondo professionale è in forte crescita anche in Italia, sebbene la rivoluzione sia iniziata da meno tempo rispetto ad altri Paesi. Vi sono differenti fattori che stanno guidando tale tendenza e altrettanti segnali che attestano come il fenomeno non sia destinato ad arrestarsi. Innanzitutto esiste un fattore "endogeno", rappresentato dalla tendenza delle aziende ad accettare modelli di lavoro più flessibili, che prevedono anche la delocalizzazione del posto di lavoro.


Poi, non meno importante, esiste una ragione "esogena" apportata dai progressi tecnologici che rendono possibili tali cambiamenti, e che rendono più efficace l’operatività di chi lavora "sul campo". Tra questi, vi sono gli aggiornamenti di prodotti come portatili e Pda, la crescente diffusione di accessi a Internet a banda larga e di collegamenti wireless e la disponibilità di un numero di applicazioni sempre più specializzate per ogni settore di utenza.

Il parere degli esperti


Secondo Idc, nel giro di tre anni più del 7% della forza lavoro totale italiana sarà di tipo "mobile", dove con l’aggettivo si intende chi passa almeno il 20% del proprio tempo lavorativo fuori dall’ufficio. Nel 2004, secondo l’analista, saranno quindi oltre 1 milione e mezzo i mobile worker nostrani, cifra che va confrontata con il mezzo milione scarso stimato per l’anno in corso.


Un altro indicatore, di carattere anche sociale, arriva dal mercato della telefonia mobile europea. Forrester Research stima che l’attuale forbice tra gli utenti cellulari del Vecchio Continente e quelli che, tra loro, utilizzano con regolarità il mobile Internet (la proporzione è di circa dieci a uno), sia destinata ad assottigliarsi velocemente. Nel 2004, secondo l’analista, oltre la metà degli utenti mobili viaggerà in Internet regolarmente dal proprio apparecchio.


Il mercato ci fornisce un ulteriore dato che testimonia l’importanza crescente dei contenuti che viaggiano sui network dei carrier. Se, fino a poco tempo fa, i ricavi generati dalle Tlc wireless erano appannaggio quasi totale degli stessi operatori Tlc, una fetta sempre più consistente della torta sarà guadagnata da altri player: si tratterà (questa volta l’analisi è di Durlacher) di ricavi legati a servizi dati e alla distribuzione di contenuti e applicazioni. E se il traffico senza fili è destinato a modificarsi in questo modo, significa che l’effettiva mentalità mobile (non solo quella legata all’utilizzo della voce) si evolverà di pari passo. A cominciare, da quanto dicono gli analisti (per bocca di Yankee Group), proprio dall’impulso delle aziende di taglio "enterprise", e dai settori della forza vendita, dei servizi tecnici e della distribuzione.

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