
Adesso è il navigatore che ci parla ma fra qualche anno sarà il contrario. E poi ci sono le telecamere
Al momento, grazie al navigatore satellitare, è la macchina a parlarci,
indicandoci la strada più opportuna per raggiungere un determinato luogo. Ma il
futuro prospetta ben altro. In fase di sperimentazione ci sono sistemi che,
sfruttando ancora la connessione senza fili e il riconoscimento vocale,
consentiranno di dialogare con l’auto impartendo comandi ma
anche scegliendo in modo interattivo i percorsi. Potremmo essere avvisati se c’è
un incidente nelle vicinanze o essere tenuti svegli se ci dovesse prendere un
colpo di sonno. L’auto si potrebbe infatti accorgere che ci stiamo appisolando
perché, grazie a una telecamera, avvertirebbe che abbiamo superato la linea di
mezzeria. Allora la telecamera, che è collegata al sistema di controllo dei
freni e dello sterzo, potrebbe inviare un impulso per rimettere
autonomamente in carreggiata l’auto. Un sistema di questo tipo è in
fase sperimentale sulla Smart Car della Nissan e si chiama “Lane Departure Prevention”.
In realtà, le telecamere a bordo delle
automobili
sono in uso da qualche tempo: Volvo le installa negli specchi retrovisori della V70 per coprire gli angoli morti mentre Seat il prossimo anno ne monterà quattro sulla nuova Leon (tre all’esterno e una all’interno) per avere una visione completa dell’ambiente circostante. Le immagini riprese saranno viste all’interno tramite due schermi. Ma siamo ancora agli albori del reale potenziale impiego delle videocamere.
Ancora la Smart Car Nissan dovrebbe
assicurare parcheggi senza ammaccature grazie all’Around View Monitor. Si tratta
di un sistema di quattro telecamere collocate all’esterno che si attivano
durante il parcheggio e che, rielaborando in tempo reale le immagini riprese,
forniscono una veduta aerea dell’area in cui si sta muovendo l’auto. Anche case
costruttrici come Honda, General Motors, Toyota stanno studiando progetti
simili.
Sempre avvalendosi di telecamere, in Australia
stanno invece lavorando sull’intelligenza artificiale cercando di istruire un
computer affinché possa leggere i cartelli stradali. Questo sistema, che è
chiamato Driver’s Assistance System, rimprovera il guidatore segnalandogli
vocalmente l’infrazione. Le tre telecamere controllano sia la strada sia chi è
alla guida, per evitare che la persona al volante si distragga. I dati sono
elaborati da un computer posizionato sotto il cruscotto.
Sempre un computer si occupa invece di gestire l’
Head-Up Display, un sistema già attivo sulla Serie 5 della Bmw e che consente di
proiettare sul parabrezza, all’interno del campo visivo del guidatore, tutte le
informazioni più importanti inerenti il veicolo. Quasi si fosse in un film
fantascientifico, si tratta di una proiezione virtuale, la cui intensità
è adattata automaticamente alle condizioni ambientali
: in questo modo l’autista ha sotto mano tutte le informazioni che gli necessitano senza doversi distrarre dalla guida.
Ovviamente quando si parla di pc
non bisogna pensare ai desktop casalinghi. Un pc da automobile, come è per
esempio Voom Pc, annunciato in questi giorni da Mini-Box e basato su tecnologia
Via (con architettura x-86), ha dimensioni di 21 x 25 x 6,7 cm. Le dimensioni
non gli impediscono di offrire connessioni Usb 2.0, Firewire, Ethernet, Pcmcia
di tipo I e II, interfaccia CardBus per Gprs/Wifi, S-Video, VGA e audio surround
a 5.1 canali.