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L’articolo lo leggo più tardi

Il meccanismo del “leggere più tardi” si fonda sul mettere da parte in modo semplice e veloce un contenuto che incontriamo online, per poi potervi accedere in un secondo momento. I motivi per farlo possono essere molteplici, dal rimandare la lettura a un’occasione o anche un dispositivo più propizi, al raccogliere contenuti in un unico luogo.

Spesso le circostanze in cui incontriamo un articolo non sono quelle giuste per leggerlo. Ad esempio, troviamo segnalazioni interessanti dando uno sguardo alla timeline di Twitter in una pausa, oppure scorrendo un’affollata lista di feed o e-mail. O ancora stiamo navigando e incappiamo in un racconto promettente ma corposo, o forse stiamo cercando e raccogliendo materiali su un argomento che vogliamo approfondire. Magari preferiamo leggere con l’iPhone sui mezzi pubblici, oppure sul computer dell’ufficio durante la pausa pranzo, o ancora sull’iPad la sera prima di addormentarci.

Ma se le nostre fonti sono molteplici, ci ricorderemo di quello che volevamo leggere, magari visto tempo prima? Riusciremo a ritrovarlo? Avremo a disposizione la connessione Internet per collegarci al sito web e sfruttare il tempo a disposizione? Per fortuna esistono strumenti pensati per venirci incontro in queste situazioni: non si limitano a raccogliere gli indirizzi delle pagine web ma salvano proprio i contenuti permettendoci di ritrovarli, alla bisogna, tutti nello stesso posto, anche offline.

Elenco Lettura è una funzione integrata in Safari, mentre Instapaper, Pocket e Readability sono servizi online con versioni per iPhone & C. Il primo salva le pagine così come sono in una semplice lista, mentre gli altri tre hanno funzioni di catalogazione e ricerca e soprattutto reimpaginano i testi salvati, riconoscendo ed estraendo i contenuti. Tolti la navigazione, i commenti e le pubblicità che affollano il layout di tanti siti web, ci viene infatti proposto solo il testo dell’articolo e le eventuali illustrazioni, tutto riassemblato in unico documento anche se originariamente diviso su più pagine web. Ciò per favorire una lettura senza distrazioni in un formato leggibile anche sui piccoli schermi.
Andiamo a vedere in dettaglio cosa offrono e come funzionano i vari strumenti, in modo da poter scegliere quello giusto per noi.

Elenco Lettura
Elenco Lettura (in inglese Reading List) è disponibile nelle ultime versioni di Safari (sia in OS X che in iOS) insieme ai Preferiti e salva le pagine web direttamente, permettendoci di riaprirle tali e quali su tutti i nostri dispositivi sincronizzati tramite il nostro account iCloud. Le pagine vengono immagazzinate integralmente, immagini comprese, così come le vediamo navigando. E proprio come durante la normale navigazione, il layout della pagina può essere semplificato e reso più leggibile tramite la funzione Reader, un pulsante rettangolare che compare nella barra degli indirizzi alla bisogna, che ci permette anche di regolare la dimensione dei caratteri.

Possiamo aggiungere all’elenco la pagina che stiamo visitando in quel momento oppure una qualsiasi pagina linkata (tramite il menu contestuale) e Safari si metterà subito a scaricare tutti gli elementi. Diverse App, sia di sistema che di terze parti (ad esempio Mail e Flipboard), sono integrate con Elenco Lettura e sono in grado di aggiungervi URL.

Trattandosi di una funzione di sistema ed essendo all’interno del browser stesso, Elenco Lettura risulta il modo di “leggere più tardi” più immediato e trasparente. Di contro, se vogliamo più controllo sull’impaginazione della versione “più leggibile” o ci interessa non solo “leggere più tardi” ma anche raccogliere, conservare e catalogare articoli, allora il suo Reader e il suo elenco diviso semplicemente in “letto” e “non letto” non ci saranno sufficienti.

Instapaper
Instapaper è stato fondato all’inizio del 2008 dallo sviluppatore Marco Arment, frustrato dall’offerta imperante di blog con post brevi e superficiali. La sua risposta è stata la creazione di un servizio per raccogliere e fruire, con la dovuta calma e attenzione, il testo di articoli lunghi e di qualità. La relativa App per iPhone, una delle prime dell’allora nuovissimo App Store, permette di scaricare e leggere offline gli articoli sullo smartphone, approfittando di pause e momenti morti durante la giornata. Instapaper è recentemente stata ceduta a un’altra società che ne porterà avanti lo sviluppo, idealmente aggiustando l’ultima versione dell’App che soffre di alcuni bug e diversi crash.

La registrazione a Instapaper è gratuita e si effettua sul sito web (www.instapaper.com) da cui si preleva anche il bookmarklet universale per qualsiasi browser, da usare ogni volta che ci imbattiamo in articoli interessanti da leggere (o rileggere) con la dovuta attenzione. Il servizio online funziona come un elenco di bookmark il cui titolo rimanda alla versione sul rispettivo sito di origine, mentre un pulsante TEXT offre una versione ottimizzata e ripulita, che contiene solamente il testo e le immagini. Questa versione è quella che viene spedita alle App ufficiali per iPhone e iPad di Instapaper e a quella per Android, sviluppata da Mobelux (instapaper.mobelux.com), in vendita a 3,59 e 2,41 euro rispettivamente.

L’aggiunta di nuovi contenuti è possibile anche da iPhone, iPad & C. in tre modi. Il primo consiste nell’aggiungere ai preferiti del browser un bookmarklet, operazione che su iOS è abbastanza macchinosa. Il secondo metodo si affida a un indirizzo speciale e univoco che viene aggiunto ai nostri contatti e a cui possiamo inviare via e-mail gli URL delle pagine da archiviare. Infine, all’interno dell’App è incluso un browser per navigare sino ai siti e ai testi che vogliamo mettere da parte. Per fortuna Instapaper è estremamente diffuso e di conseguenza tantissime App per iOS (più di un centinaio) e anche molti siti web includono funzioni o link per l’aggiunta dell’indirizzo alla lista di letture rapidamente e con poco sforzo.

Se siamo alla ricerca di articoli interessanti e non abbiamo problemi con l’inglese, Instapaper include una sezione Browse (www.instapaper.com/browse) con un elenco di letture selezionate suggerite. L’elenco, presente anche nelle App per smartphone e tablet, è tratto dal sito thefeature.net, creato con il nome “Give me something to read” nel 2008 da Arment stesso per promuovere alcuni degli articoli lunghi migliori tra quelli più aggiunti dagli utenti di Instapaper. Un’altra opzione per scoprire contenuti interessanti è la sinergia con Twitter, Facebook e Tumblr: collegando il nostro account su questi servizi a Instapaper, la sezione Friends si popola delle pagine che “piacciono” ai nostri contatti.

Gran parte dell’appeal di Instapaper risiede nella sua capacità di presentare gli articoli in una forma il più piacevole e invogliante possibile. L’estrazione e ripulitura dagli elementi inutili è eccellente e l’interfaccia di lettura offre un controllo su numerosi aspetti. Abbiamo un cursore per variare la luminosità, possiamo scegliere tra tre temi di colore con sfondi diversi (incluso uno con testo bianco su sfondo nero pensato per leggere al buio senza sforzare troppo gli occhi e disturbare chi ci sta vicino), cambiare interlinea e margini, ingrandire e ridurre la dimensione del carattere, e scegliere tra tre font nella versione web e ben quattordici in quella per iOS, incluso un font specifico per i dislessici. L’App permette di procedere nella lettura anche sfogliando di lato le pagine o inclinando il dispositivo (tilt scrolling, che però nelle ultime versioni sembra avere problemi) e memorizza a che punto siamo arrivati del testo, così da poter proseguire se passiamo dall’iPhone all’iPad (o viceversa).

La versione via web di Instapaper ha anche un’opzione per salvare un elenco di articoli in forma stampabile, in formato ePub o in quello Mobi, da caricare su un e-reader Kindle, a cui possiamo anche inviare fino a dieci articoli da leggere via e-mail. Pagando un piccolo abbonamento mensile a Instapaper (un dollaro al mese, per tre mesi minimo) il numero si può incrementare, ci viene messo a disposizione un bookmarklet per l’invio diretto sull’e-reader di Amazon, e ci sono altre funzioni utili tra cui l’abilitazione della ricerca tra i contenuti salvati e la rimozione delle pubblicità che compaiono sulla versione web.

Readability
Readability nasce nel 2009 come semplice servizio per rendere più leggibili i contenuti delle pagine web (da cui il nome) estraendone e riformattandone il contenuto. A questa prima incarnazione fa seguito, nel 2012, la trasformazione in un vero e proprio servizio di lettura differita “in the cloud”. Readability è utilizzabile tramite il sito web (www.readability.com) e le App per iPad, iPhone, iPod touch e Android. L’iscrizione al servizio e le App sono gratuite, senza limiti nell’utilizzo.
Readability offre dei bookmarklet per browser ed estensioni per Safari, Chrome, Firefox e persino Opera per aggiungere pagine alla nostra lista, come pure per rendere subito più leggibile quanto stiamo visualizzando o inviarne la versione ottimizzata a un e-reader Kindle. L’installazione dei bookmarklet su Safari Mobile è appositamente facilitata da istruzioni precise e codice selezionabile che troviamo sul sito web. Un altro modo per salvare una pagina è inviare un’e-mail contenente uno o più link a un URL specifico che troveremo nella sezione del sito web dedicata al nostro account.

Sui dispositivi iOS possiamo anche copiare l’indirizzo e quindi passare all’App, che lo prenderà dagli appunti e ci proporrà di aggiungerlo alla lista. Comodissima infine l’integrazione in App di terze parti che ci permette in varia maniera di mandare URL al servizio.

La lettura è disponibile su web o tramite App: quest’ultima all’avvio aggiorna la lista e scarica eventuali contenuti aggiunti di recente. Oltre alla Reading List abbiamo a disposizione un Archive in cui mettere da parte gli articoli già letti ma che vogliamo conservare, e una lista di Favorites. Questa è pubblica di default e accessibile all’indirizzo www.readability.com/nomeaccount, ma è possibile nasconderla modificando le impostazioni dell’account. Readability ci propone anche una lista degli articoli più letti in quel momento sul servizio e una curata dal sito Longform.org.

Il punto di forza di Readability è l’esperienza di lettura. La grafica ha uno stile pulito e leggibile, e l’interfaccia dell’App, che usa diversi gesti piuttosto intuitivi, è sgombra e fatta in modo da porre tutta la nostra attenzione sul testo. Alcuni gesti (“tirare” per passare da un articolo all’altro o tornare alla lista) sono particolarmente efficaci se ci troviamo in posizioni scomode in cui muovere un dito dove già si trova è più facile che spostarlo verso un qualsiasi pulsante. Per passare da scorrimento a divisione in pagine, invece di modificare opzioni basta scorrere con il dito o fare un doppio “tap”.

Quando leggiamo, possiamo scegliere tra cinque font (tre con grazie e due senza), variare la dimensione del testo e scegliere tra un tema cromatico a sfondo chiaro e uno a sfondo scuro per la notte. Ciascun articolo può essere condiviso pubblicando l’URL su Twitter o Facebook, inviandolo per e-mail o aggiungendolo alla nostra lista pubblica dei preferiti.
Ci sono alcune piccole discrepanze tra le funzioni del sito web e dell’App per iOS. In quest’ultima le funzioni di ricerca sono migliori perché riguardano anche il testo degli articoli. Su web invece possiamo catalogare gli articoli tramite tag, che invece per ora sono solo visualizzabili ma non modificabili tramite App, ed è inoltre possibile generare il file ePub della versione ottimizzata dell’articolo.

Pocket
Pocket è uno dei servizi più vecchi per la lettura differita ed al tempo stesso uno dei più recenti. Nato nel 2007 con il nome Read It Later, dopo quasi cinque anni di attività si è rinnovato sia nel nome che nelle funzioni offerte, diventando Pocket e cercando di differenziarsi il più possibile dai concorrenti. La novità principale sta nel fatto che il servizio si è trasformato in una “tasca” in cui possiamo infilare, oltre a testi tratti da pagine web, anche immagini e video (da YouTube e Vimeo).

La registrazione e l’utilizzo sono totalmente gratuiti, senza alcun limite nella quantità di dati salvati. Se scegliamo di usare Pocket dal browser, registrandoci su getpocket.com, l’aggiunta di contenuti durante la navigazione sul web sarà fatta attraverso un bookmarklet, che funziona sui principali browser per Macintosh. Per Safari, Google Chrome e Firefox ci sono anche estensioni apposite che fanno comparire un pulsante sulla barra degli indirizzi. Quando salviamo qualcosa, la conferma ci appare sotto forma di una barra colorata che scende dall’alto della pagina: due pulsanti ci permettono di aggiungere uno o più tag (per catalogare subito il contenuto) o di andare a consultare subito la nostra lista.

Per la lettura (o la visione) in mobilità sono disponibili varie App, tutte gratuite, a partire da quella per iOS ottimizzata per iPhone, iPod touch e per iPad. Esiste un’app ufficiale anche per Android e ci sono soluzioni per altri tipi di smartphone. All’avvio le App “mobili” si connettono a Pocket e aggiornano la lista dei contenuti scaricando le ultime aggiunte, dopo di che testi e immagini sono fruibili anche in assenza di connessione, mentre i video, per motivi di copyright, possono essere riprodotti solo in streaming.

I dispositivi mobili non sono limitati alla sola consultazione ma da essi possiamo anche aggiungere nuovi contenuti. Le opzioni sono tre: aggiungere il bookmarklet al browser dell’iPhone o dell’iPad, inviare l’URL a add@getpocket.com da uno dei nostri indirizzi di posta elettronica accreditati nel servizio oppure copiare l’indirizzo della pagina web e passare al client di Pocket che ce ne proporrà l’aggiunta alla lista. Pocket è inoltre supportato da moltissime App di terzi per iOS e OS X e da siti web che offrono voci o pulsanti per l’archiviazione del link nella nostra lista “da leggere più tardi”.

Un gradito bonus di Pocket è che la consultazione offline è possibile anche su Macintosh usando la versione per Firefox dell’estensione oppure con il client ufficiale scaricabile dal Mac App Store e utilizzabile su OS X 10.7 Lion e seguenti. Possono rivelarsi soluzioni provvidenziali per chi ha sempre con sé il portatile e vuole recuperare un po’ di letture durante viaggi o lunghe attese.

Pocket pone parecchia enfasi sulla sua natura multimediale e mostra anteprime grafiche per ogni contenuto che abbiamo messo da parte. Inoltre sia la versione online che l’App per iPad offrono anche un layout alternativo che impagina automaticamente il materiale in maniera più accattivante in una griglia, creando di fatto una rivista online personalizzata per ogni utente.

I contenuti possono essere filtrati e riorganizzati in vario modo, ad esempio mostrando solo le immagini e nascondendo testi e video, scegliendo quelli etichettati con un tag o ancora facendo una ricerca tra titoli e indirizzi. Ogni singolo oggetto nella lista può essere etichettato ulteriormente, contrassegnato come preferito, eliminato o spostato nell’archivio una volta letto.
L’App differenzia la visualizzazione “articolo” da quella “web”, preferendo mostrarci quest’ultima quando ha avuto problemi nell’estrarre i contenuti.

Nella versione reimpaginata possiamo aumentare o diminuire la grandezza dei caratteri, scegliere tra un font bastone e uno con grazie, tra allineamento del testo a sinistra o giustificato, tra un tema cromatico seppia, uno a sfondo chiaro e uno a sfondo scuro. Oltre alle consuete opzioni per la segnalazione su vari social network e via e-mail, Pocket dispone di una funzione di condivisione con altri utenti del servizio che permette di recapitare letture (o visioni) ad amici, parenti o colleghi che hanno un account. La prossima volta che utilizzeranno il servizio (o l’App) verranno loro segnalati i nostri suggerimenti di lettura, archiviati in una Inbox da cui possono essere aggiunti alla lista o ignorati.


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