Larghissima banda per gli atenei italiani

Grazie all’impiego della tecnologia Dwdm per illuminare la fibra ottica, in due anni la rete della ricerca scientifica italiana ha aumentato la velocità trasmissiva di 100 volte.

La comunità scientifica italiana collegata a banda larga, con possibilità di scambiare informazioni su link ottici alla velocità di 2,5 gigabit al secondo. È il risultato di un progetto di aggiornamento tecnologico voluto dal Garr, l’ente del Ministero della Ricerca che realizza e gestisce la rete nazionale dell’Università e della Ricerca scientifica, collegando tutti gli atenei, il Cnr, centri di ricerca, osservatori, politecnici e così via, con interconnessioni con realtà omologhe a livello europeo e internazionale.


Si tratta di un microcosmo con un’elevatissima necessità di capacità di elaborazione e trasporto dei dati, necessari per il lavoro congiunto sui progetti di ricerca.


La rete Garr è frutto di una gara pubblica che ha visto, insieme ad altri carrier, fra cui Telecom Italia, l’affermarsi di Infracom come fornitore principale di servizi di dorsale, ovvero dei circuiti trasmissivi a lunga distanza.


L’operatore, che in italia possiede una rete in fibra ottica estesa per circa 6.000 chilometri acquistata dalla Società Autostrade, ha fatto uso della tecnologia ottica di ultima generazione Dwdm (Dense wavelenght division multiplexer), che consente di trasmettere su un’unica fibra diverse lunghezze d’onda (o colori), fino a una velocità complessiva di 10 Gbps. Il Dwdm consente un trasporto trasparente delle informazioni, ovvero senza alcuna necessità di rielaborazione.

Due tipi di link


I servizi erogati, chiamati lamda, hanno un bitrate di 2,5 Gigabit al secondo e interconnettono i centri più importanti, come Milano, Roma, Torino, Napoli e Pisa. Per collegare, invece, realtà con minori esigenze in termini di velocità trasmissiva, per esempio Ferrara, vengono utilizzati circuiti fino a 155 Mbps, in tecnologia Sdh. Stiamo parlando, dunque, di un ordine di grandezza inferiore, pur sempre definibile larga banda.


"La rete è il risultato di una vera partnership fra pubblico e privato basata sull’impiego di tecnologie all’avanguardia – ha commentato Francesco Bandinelli, responsabile della business unit telecomunicazioni di Infracom -. È un esempio di come l’Amministrazione pubblica abbia saputo coniugare, con una rapidità straordinaria, l’impiego delle migliori tecnologie ottiche ed elettroniche di trasporto a larga banda fornite dal mercato, su cui Infracom sta investendo moltissimo, con i costi. In due anni, la rete della ricerca scientifica ha aumentato la velocità di 100 volte".


Infracom si occupa anche della gestione e manutenzione dell’infrastruttura, attraverso un apposito Network operation center (Noc) a Firenze, sempre operativo e in grado di intervenire tempestivamente per la soluzione dei guasti. Il Garr è responsabile degli apparati dedicati al trattamento ed elaborazione dei dati prima di essere introdotti nella rete dell’operatore.


"Contrariamente a quanto accade normalmente quando si tratta di fibre ottiche illuminate – ha puntualizzato Bandinelli – noi eroghiamo larghissima banda su una sola fibra, il che ci consente di essere più rapidi e più efficaci, perché con una coppia di fibre eroghiamo sia il servizio principale sia quello di riserva".


Oggi il Garr, per conto del Ministero, è intenzionato a collegare alla nuova rete anche scuole e altre realtà del mondo della formazione. Per il local loop verranno anche utilizzate tecnologie wireless, un’area che vede Infracom impegnata in prima linea.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome