Lamp, Wamp, Famp, Loft e gli altri

La maggior parte delle aziende che impiega software open source per applicazioni sul lato server utilizza la combinazione Lamp

In un universo come quello dell’open source, dove ognuno "fa da sé", si sono diffuse, nel corso degli ultimi anni, alcune configurazioni standard spontanee. Si tratta di soluzioni che prevedono l’utilizzo combinato di uno stack di software free che ha dato, negli anni, prova di essere affidabile e performante. Oggi, dopo il "test" presso la comunità, questo approccio è stato anche convertito su altri sistemi operativi proprietari, tipicamente di natura Microsoft o Apple. La maggior parte delle aziende che impiega software open source per applicazioni sul lato server utilizza la combinazione Lamp. Si tratta del mix di Linux (sistema operativo), Apache (Web server), MySql (database), Php o, in alternativa, Perl, PostgreSql oppure Python (linguaggio di programmazione). Molte aziende, tuttavia, hanno fatto propri i benefici di alcuni elementi dello stack e li hanno implementati su un foundation layer Windows (Wamp) oppure Mac Os X (Xamp) o, ancora, sempre sul fronte open, su FreeBsd (Famp). I benefici più concreti sul lato dei desktop aziendali, invece, si hanno (dicono i più) con Loft. Si tratta dell’abbinata del sistema operativo Linux con OpenOffice.org (suite di produttività), Firefox (browser Web) e Thunderbird (client di posta elettronica). Ma le combinazioni sono diverse. Tra gli amanti del sistema operativo della Mela, Most inizia a diffondersi. Si tratta del mix che combina il sistema operativo Mac Os X con office, con il browser Web Safari e il client di posta elettronica Thunderbird. Quale che sia l’acronimo l’idea è, per tutti, quella di mettere in comune le esperienze ottenute, per indirizzare la giusta scelta del mix di applicativi più adatto a risolvere esigenze contingenti.

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