L’affiliazione secondo i dati Assofranchising

Dal rapporto dell’associazione emerge che il giro d’affari complessivo cresce rispetto agli anni precedenti e si attesta attorno ai 779 milioni di euro

Giugno 2003,
Le reti di franchising si espandono anche nel settore informatico. L’anno
scorso erano presenti in Italia quattordici insegne di questo tipo che operavano
su tutto il territorio nazionale con 992 affiliati. Un numero abbastanza
elevato se consideriamo, per esempio, che secondo la società di ricerca
Compubase (www.compubase-europe.com) sono in tutto 5.042
le società che operano nella rivendita di prodotti e servizi informatici
in Italia.
Il giro di affari derivante dalle attività di vendita di hardware,
software e servizi da parte di affiliati al franchising è stato stimato,
sempre nel 2002, di 779 milioni di euro.
Sono dati tratti dal più recente rapporto preparato dalla società
Quadrante per Assofranchising, l’associazione, aderente
alla Faid, e quindi a Confcommercio, che
si occupa di questa forma contrattuale di distribuzione in Italia.
Il rapporto, che può essere scaricato da www.assofranchising.it,
descrive una parte del franchising perché, come spiega Giuseppe
Bonani
, presidente di Quadrante ed estensore della relazione annuale,
«dal nostro censimento possono mancare le realtà locali, le
reti regionali o interregionali che non si mettono in contatto con noi.
E poi non sono incluse nella voce “Informatica” le reti che
fanno formazione». Pur con queste precisazioni il rapporto fornisce
un’idea abbastanza attendibile della realtà.

Un confronto con le analisi dei due anni precedenti mostra che nella diffusione
dei contratti di franchising ci sono stati tassi di crescita molto alti,
non tanto nel numero di affilianti, che sono passati da 9 a 14, quanto per
numero di affiliati e nel valore del giro di affari. Infatti, gli affiliati
erano solo 582 nel 2000, ma sono rapidamente cresciuti: del 48,4 per cento
nel 2001 e di un altro 14,8% l’anno successivo.
Di pari passo è aumentato anche il numero di persone impiegate: erano
1.278 nel 2000, sono salite del 44% l’anno successivo e ancora del
23,5% nel 2002, fino ad arrivare a 2.279 addetti.
Nonostante le difficoltà attuali del settore informatico, la recente
espansione delle reti di franchising si è accompagnata anche con
una crescita del loro giro di affari, con tassi a due cifre dal 2000 a oggi:
più 43% nel 2001 sull’anno precedente e più 28% l’anno
scorso.
Anche i valori di altre interessanti variabili sono in aumento. Nell’ultimo
triennio, per esempio, il numero medio di affiliati per insegna è
salito da 65 a 71. Inoltre, anche il personale impiegato nei singoli punti
di vendita è aumentato, passando nello stesso lasso di tempo da una
media di 2,2 occupati a 2,3. Infine, dato non meno importante, il giro di
affari medio per affiliato è cresciuto di quasi il 12% l’anno
scorso arrivando a un valore di oltre 785mila euro.
È facile individuare le quattordici insegne che praticano contratti
di franchising nel settore informatico a livello nazionale. Diverse di esse
sono presenti fra i primi venti produttori di personal computer e altre
sono leader nella distribuzione di software.

Affiliazioni It meglio delle altre
Questo dato spiega anche perché il franchising nel settore informatico
sia un po’ più robusto di altri. Basta confrontare, per esempio,
alcune delle variabili indicate in precedenza con la categoria “Altro
commercio specializzato”, che secondo la classificazione di Quadrante
comprende anche i rivenditori di prodotti informatici.
Le dimensioni delle catene risultano, per esempio, più piccole, con
56 affiliati per insegna l’anno scorso contro 71 del settore informatico.
Anche la media di occupati per affiliato è superiore nell’informatica
rispetto a quella della categoria del commercio specializzato. Infine, il
giro di affari dei punti di vendita della categoria generale è in
media la metà di quello dei negozi di hardware e software.
Ma quali sono le prospettive per il franchising, informatico o specializzato
che sia? C’è una crescita generale, scrive Giuseppe Bonani
nel suo osservatorio, e il rapporto tra il numero degli affilianti usciti
dal mercato e il totale generale delle reti italiane sta diminuendo. Lo
scorso anno il turnover si è attestato intorno al 10/15% mentre quest’anno
si è fermato a quota 5%.

Per il settore It il 2002 è stato sotto questo aspetto un anno stabile,
mentre la categoria del commercio specializzato in generale ha visto una
contrazione del numero delle insegne. Secondo Bonani, tra i motivi di questa
diminuzione bisogna segnalare il forte rallentamento degli acquisti nel
settore della telefonia, che ha provocato il ridimensionamento delle reti
minori e la loro successiva uscita dal mercato.
Quella della telefonia è una «vera e propria rivoluzione, perché
il mercato è ormai solo quello di sostituzione, molti sono i punti
di vendita che chiudono e resistono meglio solo quelli che fanno assistenza».
Ed è una situazione che suggerisce a Bonani una riflessione anche
sul mondo più strettamente informatico. «La mia personale esperienza
di utente mi dice che le catene, che siano in franchising o meno, farebbero
bene a dare più attenzione alla formazione e all’assistenza
ai privati e alle piccole imprese. La riprova di questa carenza è
la nascita di reti, anche molto snelle ma efficaci, che basano la propria
forza proprio sulla cura della clientela su questi due aspetti».

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