La «visione trasversale» di Software Ag

Crossvision è una suite “neutrale” per riutilizzare, sviluppare e gestire ambienti SOA

Anche Software Ag è scesa in campo con una offerta estesa per le architetture orientate ai servizi. Si chiama Crossvision ed è una suite modulare “neutrale” (utilizzabile con differenti application server e sistemi di messaging) fatta da prodotti esistenti e da nuove tecnologie. Indirizza progetti di integrazione che, nel complesso, prevedono un investimento tra i 100.000 euro e il milione.


«Quando si parte con un percorso SOA – afferma Ivo Totev, vice president Crossvision product marketing della casa tedesca – è importante adottare da subito un approccio in grado di gestirle e governarle. Aspetto critico, dato che le SOA si stanno imponendo per applicazioni mission critical, diventando sempre più complesse». Nella suite entra dunque in gioco un elemento centrale, con capacità di descrivere le componenti (processi, servizi, policy), di definire i service level agreement, di creare nuovi servizi, di analizzare l’impatto dei cambiamenti sul business, di produrre report che forniscano “referenze” per il riutilizzo dei servizi Web.


Il dettaglio dei moduli comprende Application Composer, tool di tipo AJAX (Asynchronous JavaScript and XML) per costruire nuove applicazioni SOA. Poi vi sono Service Orchestrator, nuova versione dell’Enterprise service bus di Software Ag, e Business Process Manager, basato su un motore di Fujitsu, che si occupa della definizione, ottimizzazione ed esecuzione dei processi. Legacy integrator converte in servizi i sistemi legacy mentre Information integrator consente di integrare su base semantica informazioni provenienti da differenti basi dati. CentraSite, infine, è l’elemento collante di gestione. A detta della società, i punti di forza di Crossvision sono il registry-repository di CentraSite, l’Application composer e le competenze nell’interazione legacy.

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