La virtualizzazione dello storage per Compaq si chiama Eva

La società texana rilascia un’architettura di virtualizzazione integrata all’interno di un array di fascia medio-alta. Eva, acronimo di Enterprise Virtual Array, include tecnologie che migliorano la gestione dei dati aziendali e riducono i colli di bottiglia nella gestione di ambienti storage comple

Compaq Computer ha rilasciato una nuova architettura di virtualizzazione degli ambienti storage incorporata all’interno di un array di fascia medio-alta.

Il sistema, battezzato Enterprise Virtual Array (Eva) vede la prima concreta applicazione della tecnologia di virtualizzazione Versastor della casa texana, in attesa del rilascio della versione definitiva che, a detta dei vertici di Compaq, sarà in grado di gestire dispositivi storage eterogenei attraverso una comune San (Storage area network).

La casa di Houston ha chiarito che il rilascio di Versastor, inizialmente previsto entro la fine dell’anno, slitterà alla primavera del 2002.

Eva è proposta come una soluzione altamente scalabile, in grado di mettere Compaq in competizione diretta con i fornitori di soluzioni di fascia alta come Emc o Hitachi Data Systems (Hds).

All’interno di un singolo sistema Eva possono trovare posto fino a 240 dischi da 72 Gb, per un totale di 17 Tb di dati immagazzinati. Questa capacità risulta di poco inferiore a quella dei sistemi di fascia alta come i Lightning di Hds oppure i Symmetrix di Emc.
La novità si pone, tuttavia, in testa alle soluzioni di fascia media come i Thunder di Hds o i Clariion Emc, con capacità massima di storage rispettivamente di 10 e 7 Tb.

Eva presenta i dati ai sistemi operativi dell’host trattandoli in termini di volumi (o immagini logiche), che possono essere definiti da particolari attributi o da diversi livelli di ridondanza (livelli Raid).
I volumi di dati così individuati potranno essere mappati e distribuiti uniformemente tra i diversi dischi fisici del sistema. Ciascun gruppo di dati sarà quindi virtualmente disponibile su tutti i dischi e per tutti gli utenti che lo richiameranno in un dato istante.
In pratica, la gestione delle informazioni avviene raggruppando i dati in pool, ovvero gruppi omogenei definiti in base a un certo criterio. Si potranno così avere pool di dati riferiti alla produzione, alle vendite e così via. E sarà possibile, senza aggiungere hardware, moltiplicare le possibili viste di uno stesso dato, quindi ottimizzare la gestione delle informazioni aziendali.

La tecnologia LifeCycle Data Management, incorporata in Eva, consente di assegnare diversi attributi ai dati immagazzinati, che potranno così essere più facilmente archiviati e richiamati con un automatismo del tutto simile a quello utilizzato per la gestione dei database.

Eva integra anche SanWorks Storage Utility Management Suite, un set di strumenti installabili su un esecutore (sia esso un server o un’appliance dedicata allo storage) per gestire facilmente e in modo centralizzato le San aziendali.
“Oggi l’esecutore funziona a livello di array – ha tenuto a precisare Vittorio Giovani, direttore della divisione storage di Compaq Computer Italia – ma già a partire dal prossimo anno potrà operare a livello di San e, in futuro, anche di San anche geograficamente distribuite”.

Alla base del software di virtualizzazione presentato c’è la tecnologia Vsnap (Virtual Snap), che permette di creare delle copie virtuali dei dati sulle quali ciascun operatore può lavorare in modo indipendente. Gli stessi dati potranno quindi essere messi a disposizione di più utenti contemporaneamente, senza aggravio sui tempi di risposta del sistema. SnapClone permette, invece, di creare degli shot (copie di dati) che possono trasformarsi in veri e propri cloni di un pool di informazioni ed essere, quindi, aggiornati e ri-immagazzinati poco alla volta, mentre ci si lavora.

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