La valenza del supporto dei partner tecnologici

Bruno Ceradelli è in Grandi Navi Veloci dal 1996. La sua crescita, quindi, è stata interna e oggi ricopre la carica di responsabile della parte infrastruttura. L’It di Gnv, infatti, è suddivisa in infrastruttura e sviluppo, ognuna con a capo un manager …

Bruno Ceradelli è in Grandi Navi Veloci dal 1996. La sua crescita, quindi, è stata interna e oggi ricopre la carica di responsabile della parte infrastruttura. L’It di Gnv, infatti, è suddivisa in infrastruttura e sviluppo, ognuna con a capo un manager. La società storicamente viene da un retaggio Ibm, ma nell’arco degli anni c’è stata una migrazione verso tecnologie più performanti, Ethernet in primis. Nell’ultimo periodo, con l’avvento della nuova proprietà, è arrivato un input forte nei confronti dell’It, che ha assunto una posizione centrale all’interno dell’azienda. Input che ha riguardato le strutture di rete, il VoIp e le telecomunicazioni. «I servizi Web – ha detto Ceradelli – sono per noi ormai una realtà da diversi anni. Le classiche tecnologie di connessione sono state gradualmente soppiantate con ambienti di tipo moderno, e quindi Web service». Un’attività che trova fondamento nella sezione sviluppo, fatta da 4 persone compreso il responsabile: «La parte applicativa ha un ruolo molto importante. Tutto ciò che riguarda il mondo passeggeri, in termini di prenotazioni, è sviluppato internamente. Si tratta di programmi proprietari scritti in client server, che girano tipicamente sotto Windows e che risiedono sui nostri As/400». Per quanto riguarda la sezione infrastruttura, Ceradelli fa notare come «sarebbe impensabile avere una struttura interna che abbia tutti gli skill per coprire tutti gli aspetti, per cui il trend degli ultimi anni è stato di gestire i progetti e cercare di dirigere le persone e le risorse verso il rispetto dei tempi o dell’integrazione». Il che ha un peso nel rapporto con i fornitori e ha portato Gnv a livello di database a essere standardizzata su alcuni ambienti e a ricorrere a consulenti per gli altri. L’Erp gira sotto Oracle ed è stato stipulato un contratto con la filiale italiana proprio per la parte di servizi e di controllo del database. Ma è sull’infrastruttura che l’attività direzionale di Ceradelli si manifesta in pieno. «Quando abbiamo fatto la migrazione da token ring a Ethernet si è aperto lo scenario su chi prendere come fornitore. La scelta è andata verso Hp per una ragione di costi. Il progetto è partito con la creazione del contact center moderno e ovviamente di tipo VoIp. Abbiamo chiesto ad Hp un progetto che affiancasse all’infrastruttura Cisco la parte di call manager. Ora abbiamo un’infrastruttura a livello della sede di Genova e della sede portuale dove è sito il contact center. La società di consulenza e servizi Ict, Cap, ci ha seguito per la parte di tuning degli apparati: miglioramento delle performance, collegamento degli apparati con l’installazione di un software di management che fosse in grado di monitorare cosa accade sulla rete, di segnalare allarmi e installazione del software di controllo».

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