La Ue vuol sapere come vogliamo l’Internet delle cose

Varata una consultazione sulle regole per i dispositivi intelligenti connessi. C’è di mezzo la privacy.

L’Internet delle cose (Internet of Things) sarà fatta di oggetti di uso quotidiano collegati alla Rete.
La Commissione europea intende elaborare un quadro che permetta di sfruttare le potenzialità dell’IoT in termini di benefici economici e sociali garantendo un livello adeguato di controllo dei dispositivi che trattano le informazioni.
Poiché queste informazioni attengono anche ai modelli comportamentali degli utenti, alle loro preferenze e alla loro ubicazione, la Commissione intende garantire il rispetto dei diritti della persona.

Allo scopo ha lanciato una consultazione pubblica con cui invita a trasmettere osservazioni e commenti entro il 12 luglio.

Lo spirito della consultazione
Perché l’Internet delle cose possa essere accettata dalla società è necessario definire un quadro etico e giuridico, supportato dalla tecnologia necessaria, che offra ai cittadini controllo e sicurezza.
Con la consultazione la Commissione chiede osservazioni e commenti sul rispetto della vita privata, la sicurezza delle persone e delle cose, la sicurezza delle infrastrutture critiche supportate, le questioni etiche, l’interoperabilità, la governance e gli standard.
I risultati che emergeranno dalla consultazione confluiranno nella raccomandazione sull’Internet delle cose che la Commissione presenterà entro l’estate del 2013

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