La Ue: snelliremo i 10 atti legislativi più onerosi per le Pmi

La Commissione europea intende favorire le piccole medie imprese alleggerirendo i 10 atti legislativi ritenuti più gravosi dal mondo imprenditoriale e individuati tramite un sondaggio presso 1.000 Pmi continentali.

Semplificare
la vita ai 20,8 milioni di piccole e medie imprese europee che creano l’85% dei nuovi posti di lavoro in
Europa, occupano 2/3 della forza lavoro dell’UE e contribuiscono in misura
significativa all’innovazione e alla crescita. Questo è l’obiettivo della consultazione
lanciata dalla Commissione che ha convolto circa 1.000 Pmi che hanno indicato i
10 atti legislativi dell’Ue ritenuti più grovosi.

Obiettivo
della consultazione era determinare i settori in cui la normativa Ue può
rappresentare un ostacolo alla crescita e alla creazione di posti di lavoro ed
evidenziare gli aspetti e i problemi che richiedono un esame più approfondito
e, se del caso, interventi concreti. 

Secondo i risultati della consultazione, i 10 atti legislativi dell’Ue più gravosi sono per le
Pmi sono:

  • il regolamento Reach (il
    regolamento sulla registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la
    restrizione delle sostanze chimiche);
  • la normativa in materia di imposta
    sul valore aggiunto (Iva);
  • il pacchetto legislativo sulla
    sicurezza generale dei prodotti e la vigilanza del mercato;
  • il riconoscimento delle
    qualifiche professionali;
  • la normativa quadro sui
    rifiuti: spedizione di rifiuti, elenco dei rifiuti e rifiuti
    pericolosi;
  • la normativa in materia di
    mercato del lavoro;
  • la protezione dei dati;
  • l’orario di lavoro;
  • l’apparecchio di controllo nel
    settore dei trasporti su strada (per i periodi di guida e di riposo);
  • le procedure di aggiudicazione
    degli appalti pubblici (appalti pubblici di lavori, forniture e servizi);
  • il codice doganale aggiornato.

La Commissione, pur riconoscendo la necessità di disporre di norme valide per
tutta l’Ue in queste materie, esaminerà ora in modo approfondito le
preoccupazioni espresse dalle Pmi nel quadro del nuovo programma di controllo
dell’adeguatezza e dell’efficacia della regolamentazione (REFIT), avviato nel dicembre 2012. All’interno di tale programma è in corso
lo screening dell’acquis dell’UE per individuare oneri, carenze e inefficienze,
al fine di procedere alla valutazione della normativa e, qualora risulti la
necessità di intervento, all’adozione di misure. Entro giugno 2013 la
Commissione annuncerà ulteriori misure, anche tenendo conto dei risultati degli
iter legislativi in corso.

Dalla
consultazione è anche emerso che le piccole imprese considerano la riduzione
dei termini di pagamento, ai sensi della direttiva sui ritardi di pagamento che
entrerà in vigore il 16 marzo 2013, come uno dei più grandi successi in
termini di miglioramento della normativa, assieme all’autorizzazione concessa
alle Pmi di ricorrere a regimi contabili e di revisione semplificati.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome