La Ue di nuovo in campo contro i ritardi di pagamento

Partita una nuova campagna di informazione in tutti i 27 Stati membri per garantire che le Pmi vengano a conoscenza dei loro diritti e di come esercitarli.

Il 57% delle imprese in Europa ha problemi con
la liquidità a causa di ritardi nei pagamenti, con un incremento del 10%
rispetto all’anno scorso. Ogni giorno in tutta Europa, decine di piccole e
medie imprese), vanno in bancarotta a causa di fattura non pagate. Ma c’è
di più le insolvenze hanno portato alla perdita di 450.000 posti di lavoro mentre
i debiti ammontano a 23600000000 euro.

Per porre fine a questa cultura dannosa il vicepresidente della Commissione
europea Antonio Tajani ha lanciato una campagna di informazione in tutti i 27
Stati membri dell’UE e in Croazia, per favorire una rapida attuazione della
direttiva sui ritardi di pagamento
, anche prima della scadenza fissata per il
16 marzo 2013. La direttiva 2011/7/UE relativa alla lotta contro i ritardi di
pagamento nelle transazioni commerciali è lo strumento messo in atto dell’Unione
europea per la lotta ai ritardi sui pagamenti. La campagna pone una particolare
importanza nel garantire che le Pmi vengano a conoscenza dei nuovi diritti
conferiti dalla direttiva e su come esercitarli.

Più in dettaglio, l’obiettivo della campagna d’informazione è quello di
aumentare la consapevolezza tra i principali soggetti interessati, in
particolare le piccole e medie imprese e le autorità pubbliche, sui nuovi
diritti conferiti dalla direttiva
, nel contempo sostenere la sua rapida
attuazione. La campagna prevede anche un forum per la condivisione delle
migliori pratiche
per aiutare le Pmi a ottenere i pagamenti in modo rapido.

Le nuove regole sono semplici: le autorità pubbliche devono pagare per i beni e
servizi acquistati entro 30 giorni
o, in circostanze del tutto eccezionali,
entro 60 giorni.
Dal canto loro le imprese dovrebbero pagare le loro fatture entro 60 giorni, a
meno che non esista un accordo esplicito o che risultino gravemente inique per
il creditore.
Le imprese sono automaticamente
autorizzati a richiedere gli interessi di mora e ad ottenere un importo fisso
minimo di 40 euro a titolo di compensazione per i costi di recupero del pagamento.
Possono inoltre anche richiedere un risarcimento per i costi di recupero.
Il tasso di interesse legale di mora
viene aumentato ad almeno 8 punti percentuali al di sopra del tasso di
riferimento della Banca centrale europea
. Le autorità pubbliche non sono
autorizzati a fissare un tasso di interesse di mora al di sotto di questa
soglia.
Le aziende possono contestare le
condizioni gravemente inique più facilmente dinanzi ai giudici nazionali
.
Gli Stati membri sono tenuti a pubblicare i tassi di interesse di mora in modo
che tutte le parti coinvolte siano informate.

Gli Stati membri sono incoraggiati a
redigere codici di pagament
o e possono continuare a mantenere o mettere in
vigore le disposizioni legislative e regolamentari che siano più favorevoli al
creditore rispetto alla precedente direttiva.

Le nuove misure sono opzionali per le imprese, in quanto acquisiscono il
diritto di agire, ma non sono obbligati a farlo. In alcune circostanze, i infatti potrebbe rendersi necessaria una proroga dei termine di
pagamento di alcuni giorni o settimane per mantenere un buon rapporto
commerciale con un client specifico. Tuttavia le nuove misure sono obbligatorie
per le autorità pubbliche e queste sono tenute a dare il buon esempio e
dimostrare la loro affidabilità ed efficienza per onorare i loro contratti.

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