La TV digitale terrestre va in onda sul PC

Provati tre dispositivi esterni USB per vedere su desktop e notebook le trasmissioni DTT

ottobre 2005 Il digitale terrestre (DTV, in Italia si chiama anche
DTT) è stato a lungo argomento di cronaca e di polemiche, ma nel frattempo
ha continuato ad espandersi sul territorio italiano, in vista di quel dicembre
2006 che dovrebbe rappresentare la fine della TV analogica, come l’abbiamo
conosciuta dagli anni ’50 ad oggi.

Certo il costo dei decoder, non indifferente nonostante i contributi statali,
e la necessità di dotarsi di un decoder per ciascun televisore in cui
si vuole vedere il digitale terrestre sono ostacoli non da poco.

A nostro avviso piuttosto che obbligare milioni di persone ad ulteriori spese
tramite lo “spegnimento” per legge della TV analogica, sarebbe più
giusto vendere solo televisori già dotati di sintonizzatore digitale
terrestre interno e attendere il normale ricambio degli apparecchi.

E ricordiamo che non solo le TV di casa, ma anche i videoregistratori (sia
VHS, DVD o hard disk) e le TV portatili da un giorno all’altro saranno
tutti prodotti inservibili a meno di non collegarli ad un decoder DTT.

Tecnicamente il digitale terrestre si differenzia dal digitale satellitare
in quanto invece di utilizzare una parabola per ricevere i segnali
digitali dallo spazio utilizza una normale antenna televisiva per ricevere i
segnali digitali da ripetitori terrestri, come per le “vecchie”
trasmissioni analogiche. In pratica l’unica cosa che cambia è che
la nostra antenna riceve un segnale digitale invece che analogico.

Il segnale è codificato in uno stream MPEG-2 (DVB-T),
simile a quello utilizzato per le trasmissioni satellitari, dunque per essere
visibile necessita di decodifica.

I vantaggi principali del digitale terrestre sono qualitativi: una trasmissione
analogica è molto meno netta e definita, in quanto subisce disturbi appunto
analogici sul segnale: effetto “neve”, colori che travalicano i
contorni cui appartengono o vanno e vengono, ombre e sdoppiamenti, interferenze
di altri canali.

La trasmissione digitale invece resta perfetta, senza alcun degrado, in quanto
i disturbi elettromagnetici non agiscono direttamente sul segnale video analogico
in radiofrequenza ma sui dati digitali: sino ad una certa entità di disturbo
la trasmissione resta integra; se i disturbi sono eccessivi si passa rapidamente
attraverso schiocchi audio, “quadrettatura” video, fermo immagine,
schermo verde sino alla definitiva perdita dell’immagine.

Oltre alla qualità, la TV digitale terrestre ha altri vantaggi: può
trasmettere molti più canali rispetto ai circa 60 consentiti dalle frequenze
analogiche, in quanto sulle stesse frequenze è possibile comprimere più
flussi dati; può trasmettere non solo immagini, ma anche dati di programmi,
giochi e file multimediali; può mostrare contenuti personalizzati in
base alle richieste.

Quest’ultima funzionalità è la famosa interattività,
che però richiede il collegamento del decoder ad una linea telefonica,
in quanto l’antenna TV può solo ricevere e non trasmettere.

I decoder interattivi sono necessari per fruire delle offerte a pagamento,
come le partite di calcio su Mediaset Premium e su La7 che abbiamo sperimentato
per la prima volta lo scorso anno, consentono di prenotare cinema, teatri e
concerti, di giocare in tempo reale partecipando a trasmissioni televisive,
e forse in futuro avranno funzioni di “e-government”, ovvero potremo
richiedere certificati anagrafici, prenotare analisi mediche e così via.

Per la normale visione dei programmi non è invece necessaria l’interattività,
quasi mai presente sulle schede digitali terrestri per PC: nessuna delle tre
da noi testate in questa occasione è infatti “interattiva”.

Rispetto ai decoder da tavolo quelli per PC hanno però un vantaggio:
offrono senza spese aggiuntive le funzioni di “PVR”, ovvero possono
videoregistrare le trasmissioni sul disco rigido del PC, cosa oltretutto più
semplice rispetto alla registrazione della televisione analogica, in quanto
le trasmissioni digitali sono già codificate in MPEG-2.

Tutti e tre i prodotti da noi testati offrono questa possibilità, che
può essere implementata anche su decoder da tavolo, ma con costi notevoli
(intorno ai 500 euro).

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