La timida ripresa di un’Italia gaudente

Maurizio Cuzari invita a valutare modelli nuovi e nuove aggregazioni

“Clima di timida ripresa”, così cita Maurizio Cuzari in apertura del libretto di presentazione dell’edizione 2004 di Ict Trade.
Ma è una ripresa sempre mediata.
Mediata da un sistema – il sistema Italia – che ancora sembra non volerne sapere di innovazione tecnlogica, quasi che, sono le parole di Cuzari, “l’innovazione fosse qualcosa che ci siamo inventati noi”.

E’ una ripresa mediata da un clima di competizione che ci vede “convenuti e non attori”, magari messi sotto pressione da Paesi come la Cina che mettono in atto oggi le stesse politiche adottate anni fa dagli imprenditori del Triveneto.
Eppure, ripresa è.
O forse, tenuta è.
Perchè il mercato perde in valore unitario, ma in realtà continua ad assorbire potenza di calcolo, ore uomo, utilizzo.
Ovvero, continua a comprare It, ma in modalità diversa.
E in questo scenario, nel quale l’It è percepita come strumentale, è chiaro che è difficile recuperare a breve le posizioni di rendita, difficile mantenere il presidio dei clienti corporate, difficile guadagnare relazioni privilegiate, recuperare le tariffe professionali, per non parlare della marginalità.
E in un’Italia che Cuzari definisce “gaudente”, affascinata da una Digital Life che non è ancora Digital Economy, in un’Italia nella quale l’Ict pesa poco meno del 2% sul Pil e nella quale le aziende fino a 50 dipendenti hanno una spesa It media di 1.500 euro all’anno, cosa resta da fare?
In attesa delle conclusioni che verranno tirate venerdì, Cuzari avanza qualche proposta: recuperare i fondamentali del business, vivere l’Ict come valore globale, investire economicamente e culturalmente, innovando, facendo squadra, aggregando, migliorare la qualità.
Semplice, o no?

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome