La tecnologia push fa di nuovo scontrare Microsoft e Netscape

La guerra dei browser riprende quota. O, meglio, si sposta su un terreno piy ampio, coinvolgendo i fornitori di contenuti informativi via Internet.Mentre Netscape inizia a rilasciare le beta di Communicator.

Sotto la bandiera delle tecnologie push, che consentono di veicolare
informazioni su richiesta via Web, riparte la battaglia tecnologica fra
Microsoft e Netscape. Alla fine dell’estate scorsa, le uscite contemporanee
delle versioni 3 di Explorer e Navigator scatenarono un contenzioso fatto
non solo di tattiche commerciali, ma anche di reciproche accuse. Ora si
prepara un nuovo terreno di confronto che potrebbe "scaldare" nuovamente i
rapporti fra i due competitor.
Netscape ha iniziato a rilasciare le versioni beta della parte client di
Communicator, contenente il software Netcaster, destinato a supportare la
tecnologia push, in attesa della disponibilità ufficiale, prevista nel
corso dell’estate. Microsoft risponde con la raccolta di un primo gruppo di
content provider e Isv che supporteranno il formato Cdf (Channel Definition
Format), destinato a fornire agli utenti un’interfaccia push manipolabile
e
customizzabile, all’interno del prossimo Explorer 4.0. Editori come il Wall
Street Journal e Forbes, ma anche Dun&Bradstreet e Tibco, fanno parte di
questa prima tranche di supporter, nonostante il formato non sia ancora
stato reso pubblico.
Cdf è basato su Xml (eXtensible Markup Language), indicato come il
successore di Html (si veda Linea EDP On Line del 21/5) e consente agli
editori di siti Web di organizzare logicamente i contenuti, specie quelli
nuovi, come peraltro richiesto dalle metodologie push. Un file Cdf contiene
anche informazioni sulla frequenza di aggiornamento di un sito e consente
agli utenti che vi aderiranno di ottenere aggiornamenti automatici e di
avere le "headline" su un’apposita finestra.
Netcaster non supporterà Cdf, ma si avvarrà di un metodo basato sul
Castanet Tuner di Marimba. Questa partnership porterà in dote a Netscape
una trentina di fornitori di informazioni già entrati nella rete Marimba.

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