La tecnologia al servizio del divertimento

Al parco di Mirabilandia, è fondamentale la continuità dei sistemi informativi, affinché la macchina delle attrazioni non si fermi

Continuità di servizio. Un concetto importante in linea generale ma che per Pierluigi Carboni diventa importantissimo. Il responsabile dei sistemi informativi di Mirabilandia (famoso parco dei divertimenti ravennate), infatti, non può permettere che l’azienda subisca un blocco dei sistemi. Un’interruzione, infatti, significherebbe non solo difficoltà per i propri dipendenti (un centinaio circa in bassa stagione e un migliaio in piena estate), ma biglietterie d’ingresso in tilt, casse impazzite, bar, ristoranti e negozi fermi. Per questo motivo, per garantire il divertimento dei visitatori (oltre due milioni il numero raggiunto nel 2006), due anni fa l’It manager ha deciso di impostare una riorganizzazione dei sistemi informativi del parco. «La parte più sensibile del mio lavoro, per il quale sono coadiuvato da un collega – indica – non è tanto la manutenzione o la cura del gestionale. La business continuity serve soprattutto per il controllo accessi. Tutti i nostri registratori di cassa, i tornelli d’ingresso, le biglietterie e gli uffici sono in rete e i tempi di risposta devono essere immediati».

Colloquio in tempo reale con il sistema, dunque, e aggiornamento costante dei dati. A maggior ragione, da circa un anno, da quando, cioè, Mirabilandia è entrata a far parte del gruppo multinazionale spagnolo Parques Reunidos, che sta impostando una gestione differente con, conseguenti, cambiamenti nei ritmi e nelle tempistiche. «Inviamo quotidianamente i dati consolidati del giorno precedente alla sede centrale di Madrid – prosegue Carboni -, che al nostro interno sono elaborati da un applicativo sviluppato da una software house ligure, scelto anni fa dalla direzione amministrativa». Gestionale che si è legato a un potenziamento del data base e che, per ora, continuerà a essere utilizzato, visto che la capogruppo non ha ancora deciso di uniformare i sistemi nei vari parchi sparsi per il mondo». Anche perché Carboni si sta occupando di riorganizzare il lato server, puntando a un consolidamento, oltre ad aver recentemente rinnovato la rete interna con fibra ad alta velocità su tutto il perimetro per aumentare la ridondanza.

«In realtà – specifica – già nel 1992, alla sua inaugurazione, l’infrastrutturata del parco era stata pensata con lungimiranza», per non parlare delle attrazioni (attualmente oltre quaranta), che non sono integrate nella rete del parco, essendo totalmente automatizzate e controllate da Plc forniti dai produttori e da questi monitorate da remoto.

Se la nuova proprietà non ha, quindi, imposto cambiamenti nell’It di Mirabilandia, una grossa innovazione nel modo di lavorare di Carboni c’è stata: «Fino al momento dell’acquisizione, era il proprietario a occuparsi della stesura del budget. Dallo scorso anno, invece, lo posso decidere in modo indipendente, valutando non solo in prima persona il parco macchine e i software da migliorare o sostituire, ma potendo anche occuparmi direttamente della scelta delle marche e dei modelli. La trattativa commerciale, invece, resta in mano, fortunatamente, all’ufficio acquisti. In questo modo io posso concentrarmi su tempistiche e tecnologia».

Posta elettronica e datawarehouse per la gestione dei dati su Internet sono stati tra i primi passi compiuti dall’It manager nel portare avanti questo nuovo impegno che, certamente lo soddisfa, ma che gli ha richiesto di aggiungere conoscenze economiche a quelle pratiche sulla sua realtà aziendale specifica: «Purtroppo la formazione è sempre
poca e, tendenzialmente, fatta sul campo
».

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