La strada verso le reti “cloud-ready”

la filosofia del cloud ha un impatto inevitabile sulle prestazioni della WAN. Ecco le funzionalità che una Wide Area Network deve garantire per una transizione indolore verso la nuvola.

Cloud computing è un termine amorfo il cui significato varia in funzione delle definizioni, ma in cui il concetto base è sempre quello del client leggero sul quale si appoggia l’infrastruttura di rete per erogare le applicazioni all’utente, utilizzando la rete, sotto forma di servizio.

Questo modus operandi ha degli impatti sulla WAN. Applicazioni come SAP, Oracle, comunicazione unificata, VoIP presentano parametri prestazionali variabili, il che aumenta drasticamente le difficoltà nell’allocazione della larghezza di banda e delle risorse di rete.

In più, l’utilizzo di cloud privati e pubblici sta portando le imprese a operare attraverso reti ibride composte da MPLS, Ethernet e VPN-IP basate su Internet. Reti diverse che erogano un numero sempre maggiore di applicazioni creano la necessità di una maggiore intelligenza di rete.

Per esempio, a quale applicazione deve essere assegnata la priorità nei momenti di picco e quale rete dovrebbe essere utilizzata? Quale ritardo può essere ritenuto accettabile in un servizio di unified communication?

Gli uffici periferici sono stati trasformati, passando da rete passiva che “parla” agli hub di rete a struttura con propria autonomia.

In pratica non esistono più uffici periferici che comunicano semplicemente con una serie di server locali su cui girano tutte le applicazioni: oggi l’ufficio locale sfrutta le applicazioni delle cloud pubbliche e private, come per esempio Salesforce o Google, che si trovano in data center non noti. La sede periferica conta ora su fonti multiple e trasferisce i dati verso postazioni remote o mobili in diversi luoghi aumentando la complessità.

Ma i CIO chiedono che le prestazioni di ciascuna applicazione vengano garantite non a livello di rete, ma a livello di singolo utente.

Come deve essere una rete “cloud ready”
Con il riconoscimento del potenziale di mercato dei servizi cloud, i fornitori di servizi stanno cominciando a considerare il modo per potenziare le loro reti e renderle “cloud ready”.

Come abbiamo visto, la complessità nella definizione della disponibilità di rete a una pletora di necessità applicative sta crescendo rapidamente. Le tradizionali CoS (Class of Service) hanno funzionato bene, ma presentano delle limitazioni e non sono in grado di garantire la qualità del servizio a livello applicativo.

Una rete cloud-ready deve offrire funzionalità che aiutino a vincere tutte le sfide del dipartimento IT aziendale, quali:

  • Unificare le tecnologie VPN (MPLS, Ethernet e Internet) in una rete unica e coerente con gestione e controllo applicativo consolidato a livello centrale, conosciuta anche come unificazione della rete ibrida.
  • Erogare l’accesso di rete in base alle necessità delle applicazioni critiche per l’azienda (attraverso un attento dimensionamento della rete e una corretta assegnazione delle priorità applicative).
  • Garantire la disponibilità e le prestazioni delle applicazioni critiche per l’azienda indipendentemente da un’erogazione via MPLS o cloud (espandendo gli obiettivi degli SLA CoS di rete a più granulari SLA QoS “application-centric”).
  • Assicurare sicurezza al cloud, in particolare nei servizi cloud pubblici.
  • Misurare le prestazioni applicative attraverso metriche in grado di governare la WAN sulla base di informazioni di prestazioni applicative granulari.
  • Rendere automatico il provisioning di nuove applicazioni, nuovi siti e utenti finali aggiuntivi.
  • Assicurare agli utenti in mobilità che necessitano di accesso dovunque e in qualunque momento gli stessi livelli di servizio degli utenti locali.

Mano a mano che le imprese riconoscono la necessità di avere reti cloud-ready, cresce l’importanza del concetto di WAN governance, cioè la possibilità di allineare dinamicamente le reti dei propri clienti alle loro priorità IT e aziendali per fornire servizi a valore aggiunto che:

  • Offrono il completo controllo e l’ottimizzazione delle prestazioni di rete del cliente, compresi MPLS, cloud private e cloud pubbliche.
  • Garantiscono le applicazioni aziendali critiche attraverso SLA application-centric.
  • Unificano la disponibilità e le prestazioni applicative sulle reti cloud.
  • Si adattano dinamicamente a tutto ciò che accade sulla rete.

Per gli operatori di telecomunicazioni, il cloud computing è forse l’opportunità più interessante dalla nascita del protocollo IP. Gli operatori che avranno successo in questo ambiente saranno quelli capaci di convincere i CIO ad essere “cloud ready”.

*VP e UK General Manager per UK & Ireland di Ipanema Technologies

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