La storia dell’Xml

Maggio 2003, Le origini dell’Xml sono strettamente correlate con le origini del processo di marcatura (Markup) che fu introdotto nel mondo informatico circa trent’anni fa da un ricercatore di Ibm, Charles Goldfarb. Quella prima "scoperta" arr …

Maggio 2003,
Le origini dell’Xml sono strettamente correlate con le origini del processo
di marcatura (Markup) che fu introdotto nel mondo informatico circa trent’anni
fa da un ricercatore di Ibm, Charles Goldfarb. Quella prima
"scoperta" arrivò sotto il nome di Gml e rappresenta il primo
esempio di linguaggio Markup o Markup language. Bisogna poi attendere gli anni
’80 per assistere a un primo significativo processo di standardizzazione nel
campo dei linguaggi per l’elaborazione dei documenti. Fu l’Iso a metà
degli anni 80 che diede inizio alle attività di preparazione di una versione
internazionale dello standard. La versione finale venne pubblicata nel 1986
con le specifiche di un metalinguaggio con il nome Sgml, tuttora in uso.
Negli anni 90 è poi il Web a dettar legge anche a livello di linguaggi
e quando il World Wide Web Consortium (W3C) adottò il linguaggio Html
di fatto agì come uno straordinario trampolino di lancio per una "nuova"
versione del Markup language. L’Html è di fatto un derivato dall’Sgml
(considerato troppo complesso), e si è affermato come lo standard di
pubblicazione del Web.
È stata poi la successiva crescita del Web a determinare i successivi
sviluppi dell’Html e soprattutto dell’Xml.
W3C ha promosso lo sviluppo del nuovo metalinguaggio Xml che fa a sua volta
riferimento allo standard Sgml, ma allo stesso tempo permette di superare i
limiti di Html consentendo di sviluppare applicazioni integrate relative allo
scambio di informazioni via Web.

Cos’è l’Xml e come funziona
Xml è un metalinguaggio che consente di caratterizzare le informazioni
contenute in un documento rendendone possibile la visualizzazione via Web e
l’elaborazione da parte di applicativi.
Xml definisce delle regole e una struttura di "marcatura" delle
informazioni attraverso i tag (segni di marcatura), consente una "estensibilità"
della definizione dei dati e della struttura del documento attraverso la possibilità
di creare nuovi tag (non predefiniti a priori come nel caso dell’Html).
Xml mette poi a disposizione un formato leggibile sia dalla macchina che dall’uomo
e dispone della possibilità di visualizzare e trasferire le informazioni
via "browser Web" usando il protocollo http già definito
per i documenti Html.
Tra le altre caratteristiche l’Xml offre la possibilità di controllare
la correttezza sintattica e la validità della struttura del documento
definita dall’utente attraverso un interprete ("parser"); offre la
possibilità di definire i tag dei documenti nell’ambito dei Dtd o degli
schemi e permette di definire, attraverso Xsl i "fogli di stile" (vale
a dire formati diversi per la visualizzazione dei dati). I formati documentali
definiti dallo standard Xml sono aperti, indipendenti dall’architettura del
sistema e soprattutto sono pubblici. Proprio per questo Xml offre la possibilità
di trasferire non solo il dato, ma anche il significato del dato con i mezzi
necessari a interpretarlo. Ciò permette di interfacciare i documenti
con un sistema di gestione dei dati Dbms e tra sistemi proprietari differenti;
permette di creare "repository" accessibili pubblicamente via Internet
dagli utilizzatori, dove è possibile trovare i significati dei marcatori
"tag" Xml individuati nell’ambito di Namespace (identificati dall’Uri
– Uniform Resource Identifier, che include Urn – Uniform Resource Name e Url
– Uniform Resource Locator).

A cosa serve concretamente l’Xml
Il metalinguaggio Xml serve in generale allo scambio di documenti tra applicazioni
che cooperano. Essendo possibile definire contenuto e struttura dei documenti
(in cui sono presenti informazioni di qualunque tipo) in modo molto flessibile,
Xml è potenzialmente lo strumento più adatto per essere usato
in ambiente Internet, per definizione eterogeneo, e per applicazioni anche molto
diverse tra loro in vari settori di attività pubbliche e private come
il commercio elettronico, l’e-Government, l’automazione delle filiere
produttive e distributive (Supply chain management), l’automazione d’impresa
(Application integration), lo scambio di documenti commerciali, amministrativi
e contabili in formato elettronico (Electronic data interchange). In particolare,
Xml può essere utile per sviluppare applicazioni B2b tra aziende collegando
l’e-commerce con l’Erp e con il Crm e con la supply chain in modo
trasparente.

Chi è il referente dell’Xml?
Il W3C (World wide Web consortium) è il centro internazionale "responsabile"
dell’Xml. Il W3C nato nel 1984 è un consorzio che sviluppa tecnologie
interoperabili definendo le specifiche, le linee guida, i software di riferimento
e gli strumenti per migliorare l’efficienza e l’efficacia del Web
come veicolo di accesso alle informazioni.
Il W3C raggruppa imprese ed enti pubblici con sedi diffuse in varie parti del
mondo (esiste anche un ufficio italiano presso la sede del Cnr a Pisa) finanziato
dagli stessi membri, neutrale rispetto ai produttori e venditori di tecnologie
Web e operante per tutta la comunità della rete Internet per produrre
specifiche e software di riferimento disponibile gratuitamente in tutto il mondo.
In particolare, oltre agli obiettivi a lungo termine (Universal access, Semantic
Web e Web of trust) per quanto riguarda Xml, W3C ha stabilito una serie di raccomandazioni,
risultato di un lungo processo, sulle specifiche tecniche riguardanti Xml e
altre componenti della stessa famiglia come Xml Namespaces e Xml Ssl Style Sheet
linking, già concluse, e altre ancora in corso, come Xml Query.

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