La scuola contro la Siae

La Società autori ed editori improvvisamente chiede anche ai siti scolastici il pagamento dei diritti d’autore

La Siae ha messo gli occhi sui siti scolastici e ha fatto partire le prime
denunce.
A essere coinvolti sono quei siti che
utilizzano immagini, file o altro protetto dal diritto d’autore. La vicenda ha
coinvolto anche homolaicus.com, un sito pieno di contenuti didattici, che ha
ricevuto una raccomandata da parte della Siae che gli intimava di pagare qualche
migliaio di euro per l’uso di 74 dipinti di Kandinsky, Picasso, Klee e alcuni
Futuristi, per i quali non aveva chiesto la preventiva autorizzazione.




La vicenda, raccontata da Pino
Nicotri, giornalista dell’Espresso, ha colto di sorpresa molti responsabili di
siti che, come è il caso di homolaicus.com, non sapevano di dover chiedere la
licenza visto che non si trattava di siti commerciali. “In dieci anni non mi
ha mai chiesto nulla nessuno”
ha spiegato Enrico Galavotti, 53 anni,
professore di italiano, storia e geografia in una scuola media in provincia di
Forlì-Cesena creatore del sito. La vicenda ha dato origine a una petizione che
può essere firmata su http://www.anitel.it/petizione/index.php (Associazione
nazionale insegnanti tutor e-learning) nella quale si ricorda che la Siae
applica alla lettera una legge del 1941 (poi adeguata nel 2004) e “non
individuando alcuna differenza tra uso didattico-formativo-istituzionale e uso
commerciale, pretende il pagamento di diritti d’autore su opere protette. In
particolare essa sostiene che l’utilizzazione, anche parziale, di un’opera
costituisce lesione del diritto morale dell’autore e che la riproduzione non
autorizzata delle opere in questione lede gli esclusivi diritti patrimoniali che
la legge riconosce agli stessi”
.


La petizione che ha raccolto oltre quattromila firme chiede
ai ministeri della Giustizia, Scuola e Beni culturali che “che la Scuola,
nell’ambito della propria e specifica funzione educativa, formativa e didattica,
sia esentata dal Copyright in situazioni non profit e che gli insegnanti vengano
equiparati alle categorie che possono beneficiare gratuitamente di opere
artistiche nel contesto professionale, senza fini di lucro. Chiediamo inoltre
che le richieste vengano estese a produttori di cultura off /on line a livello
gratuito e che operano nello spirito del Cooperative Learning, quali
associazioni e community non profit”
.

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