La sanità vorrebbe integrare l’Ict

Uno studio di Freedata, commissionato da Oracle individua le priorità delle aziende sanitarie nazionali in fatto di It. Integrazione e sicurezza davanti a tutto. Ma in informatica si spende sempre poco: lo 0,59% del totale.

Freedata, società di ricerche di mercato specializzata nel settore Ict, ha condotto, per conto di Oracle, nei primi mesi di quest’anno, una ricerca su un campione di 147 organizzazioni sanitarie, fra cui Asl, aziende ospedaliere, istituti a carattere scientifico, case di cura, tutte dotate di autonomia decisionale in fatto di spesa in It (campione estratto dall’universo di 971 realtà stabilito dal Ministero della Salute). Lo scopo, infatti, è stato di individuare le priorità attribuite dagli operatori del settore sanitario italiano e il loro interesse per le soluzioni informatiche.


I risultati sono stati inseriti nello studio "Le priorità tecnologiche nella Sanità in Italia".


Nel dettaglio dei dati raccolti da Freedata, il 66,3% degli intervistati definisce fondamentale l’integrazione di processi clinici e amministrativi nelle organizzazioni sanitarie. Nella scala delle priorità degli operatori, c’è l’attenzione per l’incremento della sicurezza dei sistemi informatici, a garanzia di continuità del servizio e a tutela della privacy, che viene dichiarata a livello medio-alto dal 59% degli intervistati.


Seguono il consolidamento It (priorità medio-alta per il 50,8% degli intervistati), il controllo di gestione (priorità medio-alta per il 48,4% degli intervistati), la gestione del personale (priorità medio-alta per il 46,4% degli intervistati), l’interazione con il cittadino e l’implementazione del call center (priorità medio-alta per il 45,9% degli intervistati).


Scendendo nel dettaglio delle risposte aggregate fornite dall’indagine è possibile delineare l’andamento delle priorità a seconda delle strutture a cui si riferiscono, siano Asl, organizzazioni ospedaliere, case di cura private.


Risultano sufficientemente omogenee le risposte relative all’elevata importanza dell’integrazione dei processi clinico-amministrativi. In tutte le strutture, infatti, una percentuale tra il 60 e il 70 degli intervistati attribuisce al questo tema una priorità medio-alta.


La tendenza complessiva dello studio effettuato sulle organizzazioni sanitarie trova un parallelo nell’analisi svolta sempre nei primi mesi del 2005 e sempre da Freedata su un campione di 230 Isv e system integrator che operano con il settore della sanità (e corrispondente a oltre la metà dell’universo di riferimento). Anche in questo studio l’ integrazione e la sicurezza sono le tematiche che vedono maggiormente impegnati gli operatori.


Dal confronto tra strutture sanitarie e fornitori di tecnologia emerge una sostanziale omogeneità nell’andamento delle attribuzioni di priorità e si identifica una buona uniformità nell’individuazione delle urgenze da affrontare.


Da rilevare, a chiosa, che secondo gli ultimi censimenti, la spesa informatica corrisponde solo allo 0,59% della spesa totale delle aziende sanitarie.

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