La rivoluzione silenziosa del Power over Lan

Concentrando corrente elettrica, voce e dati su un unico cavo Ethernet, la tecnologia, oggi standardizzata con la sigla 802.3af, sta entrando nella propria fase di maturità. Si prepara l’arrivo dei primi dispositivi compatibili.

20 settembrePiano piano, in modo quasi silenzioso, la tecnologia Power over Ethernet (PoE), detta anche Power over Lan, inizia a proporsi come soluzione innovativa per le reti aziendali. Essa permette di far convergere su un unico cavo la voce, i dati e la corrente elettrica. Si sta diffondendo in modo discreto, ma rischia di rivoluzionare la faccia delle attuali reti aziendali. E sembra sul punto di iniziare una rapida espansione sul mercato.

I pionieri del settore

I primi dispositivi totalmente integrati e conformi allo standard 802/3af (con il quale è stata normalizzata la tecnologia) sono stati, infatti, rilasciati dai pionieri del settore, a cominciare da PowerDsine. Quest’azienda specializzata ha da poco siglato accordi Oem con vari produttori del networking, come 3Com, Alcatel, Avaya, Nortel, Nokia, Ericsson, Siemens, Fujitsu e Proxim, per l’integrazione della tecnologia nelle rispettive future gamme di prodotti. Ma anche Cisco è presente da due anni nel settore, con una propria versione, battezzata Inline Power e integrata nei modelli Catalyst 4000 e 6000. Vi è da dire che la soluzione non è al momento completamente compatibile con lo standard e funziona solo sui terminali proprietari, ma essendo Cisco membro attivo dell’Ieee (Institute for Electrical and Electronic Engineers), dopo la ratificazione dovrebbe seguire un rapido adeguamento della gamma.

I vantaggi

Il diffuso interesse in materia si spiega con i vantaggi che la tecnologia è in grado di offrire. PoE, infatti, può essere una fonte di concreti risparmi, poiché semplifica notevolmente la rete. L’elemento saliente è la sparizione della necessità di avere cavi distinti per l’alimentazione e la trasmissione dei dati alle periferiche. Con queste premesse, si può aprire un vasto campo di applicazioni, a partire dai telefoni Ip e dai punti d’accesso wireless, per arrivare a Webcam, portatili Pda o terminali di sicurezza.

Se i vendor del networking appaiono interessati, ancor più dovrebbero esserlo le aziende utenti. La convergenza dell’alimentazione elettrica e della trasmissione dei dati, nel cuore di un’infrastruttura informatica, consente, infatti, di ridurre le spese d’installazione Lan di circa il 75%, almeno secondo quanto sostenuto dalla specialista PowerDsine. E anche la manutenzione dovrebbe veder dimezzati i propri costi. Per ora, le aziende che dispongono già di una rete e devono ancora investire nella soluzione dovrebbero sapere che il costo equivale a quello di uno switch. Sul lungo periodo, invece, le economie dovrebbero essere più visibili. Altri vantaggi di PoE stanno nel fatto che, da un lato, scompare il rischio di perdita dell’operatore telefonico in caso di blocco della corrente elettrica e, dall’altro, le reti locali wireless possono disporre di punti d’accesso anche nei locali che non hanno prese elettriche.

Gli ostacoli da superare

Se a un primo impatto Power over Ethernet può sembrare una tecnologia semplice, in realtà non lo è affatto. Affinché abbia successo, è necessario, innanzitutto, che essa non rivoluzioni le infrastrutture già esistenti e che la convergenza corrente-dati non danneggi questi ultimi. In pratica, per consentire alla rete Ethernet di trasportare potenza, è indispensabile un modulo specifico, battezzato Pse (Power Source Equipment), che inietta una corrente di 48 volt nella rete attrtaverso cavi Rj-45 standard di categoria 3 o 5. Così, è possibile anche rilevare se il terminale connesso è compatibile o meno.
La maggior parte dei networking vendor implementeranno la tecnologia all’interno dei propri dispositivi, ma una versione esterna e indipendente dovrebbe rimanere disponibile. In coppia con un Ups, gli hub possono fornire un’alimentazione continua alle periferiche di rete, anche lì ottenendo delle economie.
Anche se appare innovativo, il concetto non è propriamente di primo pelo. Esso esiste da oltre due anni sotto diverse forme proprietarie. Abbiamo già fatto cenno a Cisco, ma anche altri costruttori, come Foundry, hanno lavorato su una soluzione più o meno simile. Tuttavia, un sentito bisogno di standard si è fatto progressivamente largo. Un gruppo di lavoro, che associa la maggior parte dei fornitori del mercato è stato così creato nell’ambito dell’Ieee, con l’obiettivo di sviluppare il nuovo standard 802.3af. Due anni di assiduo lavoro hanno portato i loro frutti. L’ultimo progetto conosciuto al momento è globalmente stabile. Si tratta di un pre-standard che dovrebbe essere validato nel mese di ottobre, per poi passare alla ratifica definitiva, attesa per l’inizio del 2003.
I recenti prodotti di PowerDsine sono i primi a essere veramente conformi alla norma. Due approcci sono possibili: un modulo interno, il Pd-Im-7024 (a 24 porte) o il Pd-Im-7148 (a 48 porte), pensato per gli Oem che potranno integrarlo nei loro switch Ethernet o nei terminali. Esiste poi un modulo esterno (serie 6000, con 1, 6, 12 o 24 porte), che può essere aggiunto agli switch esistenti.

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