La «rivoluzione olistica» di F5

L’evoluzione della gestione del traffico Ip della casa di Seattle passa per Tmos.

Dal 1996, anno di fondazione, a oggi, F5 Networks, ha ampliato il proprio raggio d’azione, grazie anche a una serie di acquisizioni, passando in una prima fase dalla gestione del traffico Internet a quello delle applicazioni (Microsoft, Oracle, Sap, Siebel e via dicendo) e, recentemente, integrando la sicurezza e ridisegnando completamente i prodotti.


Ora la soluzione di load balancing della società di Seattle, Big-Ip, viene utilizzata per fornire alta disponibilità e sicurezza a tutte le più comuni applicazioni, attraverso l’analisi del traffico a livello 7 e una appropriata gestione dei diversi flussi.


La tecnica del load balancing è nata per bilanciare il traffico Internet in modo intelligente, attraverso dispositivi posti a monte della server farm che ospita il sito, in modo che il cluster di server venga visto come un solo server, sempre disponibile, ai clienti che vi accedono.


In seguito, accanto all’esigenza di distribuire il traffico in modo efficiente ne apparvero altre, quali il monitoraggio dello stato di salute dei server, dei contenuti e delle applicazioni. Queste informazioni consentono di ottimizzare le performance e di assicurare che gli utenti vengano connessi al più “scarico” dei server e delle applicazioni, con il contenuto desiderato, anche su scala geografica. In più, andava risolto il problema della sicurezza. Arrivarono così sul mercato prodotti che non solo instradano il traffico al “miglior” server possibile, ma anche analizzano i dati e dirigono il flusso delle applicazioni critiche alla risorsa corretta, basandosi su opportune policy. Queste funzionalità intelligenti, tuttavia, si applicavano al solo traffico Http. Nacquero così i primi prodotti in grado di estendere le analisi anche ad altri protocolli e applicazioni, che, nel tempo, hanno continuamente arricchito le funzionalità.


«Un anno fa abbiamo rivoluzionato l’architettura dei prodotti – ha spiegato Satya Vardharajan, product manager di F5 – creando un framework unico e un nuovo sistema operativo, Tmos, su cui poter inserire facilmente le nuove funzionalità che i clienti ci chiedono continuamente. Avevamo bisogno di fondamenta solide su cui sviluppare i servizi».


Nella visione della società, quindi, per far funzionare bene le applicazioni è necessario considerare in modo olistico gli aspetti della sicurezza, della disponibilità e della velocità.


Il portafoglio, pertanto, contempla cinque prodotti stand alone: Big-Ip, per il traffic management, Link Controller, per i load balancing fra i flussi dei diversi Isp che collegano l’azienda, FirePass, per l’accelerazione del traffico Ssl-Vpn, Local Traffic Manager, per le performance delle applicazioni accedute dai lavoratori remoti e Traffic Shield, un application firewall. A questi si aggiungono una serie di moduli per il Big-Ip.

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