La ricetta di Kotler per l’era della turbolenza

L’intervento del guru del marketing al convegno sulla pubblicità della School of management del Politecnico

Il guru del marketing sbarca a Milano, fa pubblicità al suo libro e alla fine suscita anche un po’ di delusione. Si erano iscritti in oltre 2.500 per ascoltare Philip Kotler invitato dalla School of management del Politecnico di Milano al convegno “La pubblicità è servita”. Kotler ha ripagato l’uditorio con un intervento di circa un’ora dove ha spiegato che quella che abbiamo di fronte non è una semplice recessione, ma è l’era della turbolenza che lui spiega come affrontare nel suo libro che in Italia uscirà in settembre.


E non sperate che la fase sia temporanea. Per il guru la turbolenza sarà “la nuova normalità”.


Una situazione inquietante frutto della globalizzazione e della digitalizzazione. Siamo tutti interconnessi, afferma il guru del marketing, e se gli Stati Uniti starnutano qualcun altro prende il raffreddore.


In realtà dagli Stati Uniti ultimamente è arrivato molto più che uno starnuto, ma secondo Kotler globalizzazione e digitale portano anche molti vantaggi. Il costo della vita si abbassa e con il digitale le opportunità per le persone sono amplificate. La turbolenza però rimane e Kotler per gestirla consiglia una ricetta condivisibile anche se non particolarmente originale.


Il marketing oggi è più conversazione che promozione, afferma echeggiando il Cluetrain Manifesto (“i mercati sono conversazioni”) e se non crei i prodotti insieme ai tuoi clienti hai perso un’occasione.


Lego e Harley Davidson insegnano che “i clienti vogliono aiutarti”. Immancabile è il riferimento all’innovazione: “Il continuo miglioramento è l’unica alternativa alla continua decadenza”. E tira in ballo McDonald’s con le sue nuove proposte che vanno oltre il classico hamburger per dire che “ci vogliono risposte strategiche e non tattiche”. Infine, i social network utili per stringere forti relazioni con i potenziali clienti. Applausi.

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