La rete di At&T si espande in Italia

Un nome storico delle telecomunicazioni, At&T, si è insediato in forze nel mercato italiano, attraverso un gioco di accordi e acquisizioni in cascata. Qualche mese fa, infatti, il colosso statunitense, presente in 280 nazioni con 151mila dipende …

Un nome storico delle telecomunicazioni, At&T, si è insediato in
forze nel mercato italiano, attraverso un gioco di accordi e
acquisizioni in cascata.
Qualche mese fa, infatti, il colosso statunitense, presente in 280
nazioni con 151mila dipendenti, ha acquistato Ibm Global Network,
l’infrastruttura di rete mondiale di Big Blue, pagandola 5 miliardi
di dollari. L’operazione, realizzata a livello mondiale, in Italia si
è concretizzata con il passaggio di mano di una consistente parte di
Intesa, società torinese nata anni fa da un accordo Fiat-Ibm per
gestire le telecomunicazioni del gruppo della famiglia Agnelli, e
successivamente rilevata al 100% da Ibm.
Oggi, la nuova At&T Global Network Services (Gns) Italia raccoglie,
in pratica, le attività relative allo sviluppo e gestione dei servizi
di rete scorporate da Intesa (che esiste ancora come fornitore di
servizi applicativi e hosting). I principali clienti restano Ibm e
Fiat, secondo accordi che legano contrattualmente la prima per 5 anni
e la seconda per 3. Tutta la fonia interna al gruppo Ibm, per esempio
è ospitata sulla rete del gestore.
La nuova società propone al mercato delle aziende servizi di
trasmissione dati, Internet e fonia a livello internazionale,
puntando sulla qualità, che si concretizza in un contratto di Service
Level Agreement con il cliente. At&T è in grado cioè di garantire
contrattualmente la disponibilità e le performance della rete a
livello end-to-end, rimborsando il cliente in caso di mancato
rispetto dell’accordo. "Il Service Level Agreement – ha detto Claudio
Bazzani, South Region marketing and offering manager della società –
è il nostro fiore all’occhiello ed è la garanzia di ottenere livelli
di eccellenza nella fornitura dei servizi". A dimostrazione delle
proprie capacità tecniche, la società ha voluto ricordare che pochi
mesi fa il principale nodo di rete italiano è bruciato nell’incendio
che ha devastato uno dei palazzi del campus di Segrate di Ibm Italia.
Ciononostante, At&T è riuscita a limitare i danni dirottando
immediatamente tutto il traffico verso altre destinazioni, riportando
il nodo alla piena operatività in tre settimane.
La rete mondiale è basata sulla tecnologia Atm, attraverso la quale
vengono veicolati i protocolli Frame Relay e Ip, utilizzati per i
dati come per la voce.
In Italia, dove lavorano 150 persone e si prevede per l’anno in corso
un fatturato di 100 miliardi di lire, l’infrastruttura è costituita
da 35 nodi principali, ovvero che supportano tutti i servizi, mentre
l’accesso urbano è garantito in 180 città. Grazie alla licenza per la
fornitura del servizio telefonico, ottenuta di recente dalle autorità
italiane, il carrier potrà in futuro garantire accesso commutato in
tutto il Paese, offrendo così ulteriori opportunità di risparmio ai
clienti.
Quanto ai progetti relativi al cablaggio del territorio nazionale, la
società ha fatto sapere che questa attività è gestita in Europa da
Concert, joint venture fra At&T e Bt, che ha già stanzaiato
investimenti in questo senso.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome