La R&D di Ca punta a ridurre i costi dell’It

È stato un anno fiscale segnato da grandi cambiamenti, avviati dal Ceo, John Swainson, quello appena concluso da Ca. Nell’ottobre scorso avevamo già anticipato su quali fronti la società si stava muovendo e oggi, a “giochi” conclusi, abbiamo incontrato …

È stato un anno fiscale segnato da grandi cambiamenti, avviati dal Ceo, John Swainson, quello appena concluso da Ca. Nell’ottobre scorso avevamo già anticipato su quali fronti la società si stava muovendo e oggi, a “giochi” conclusi, abbiamo incontrato nuovamente il country manager, Mauro Solimene, per conoscere se i programmi annunciati hanno dato i risultati attesi. «La riorganizzazione, avviata nel 2007, che ha portato alla costituzione di validi team di squadra, ci ha consentito di raggiungere un livello qualitativo elevato, sia internamente sia nei rapporti con i clienti – ha sottolineato il manager -. E i risultati ci hanno dato ragione, in quanto in Italia abbiamo chiuso oltre le aspettative, avendo raggiunto, mediamente, il 109% degli obiettivi previsti. Per dar un’idea, il valore del nuovo business generato dai prodotti è cresciuto del 250% rispetto all’anno precedente. La strategia di Ca in Italia è cambiata e non potendo competere con la dimensione di grandi realtà abbiamo scelto la via del valore e dell’agilità, puntando sulla capacità di adeguamento, sull’efficacia delle soluzioni e sulla fidelizzazione dei clienti, in quanto ci siamo impegnati a conoscerli a fondo, per poter rispondere con soluzioni puntuali».

Peraltro, nell’ultimo anno l’importanza attribuita all’Italia dalla casa madre è cresciuta, tant’è che nella riorganizzazione dell’Europa è stata inserita tra i primi quattro paesi messi in evidenza (assieme a Germania, Francia e Regno Unito) mentre le restanti nazioni sono state raggruppate in tre aree: Sud, Centro e Nord Europa.

Il successo di Ca va inquadrato nel particolare contesto che le divisioni It stanno vivendo, in quanto sono impegnate in una serie di progetti di consolidamento a 360 gradi, per cui «hanno bisogno di appoggiarsi a partner di un certo spessore come Ca, – prosegue Solimene – per trovare insieme le soluzioni per ridurre la quota di spese di mantenimento, che di solito in media assorbe circa l’80% del budget totale, in modo da liberare risorse per fare innovazione. E Ca, in quanto specialista di tutto ciò che serve per fare governance, management, gestione e messa in sicurezza, ha proprio l’obiettivo di aiutarli a ridurre i costi, il rischio e di aumentare l’efficienza».

E a conferma dell’impegno su questi fronti, arrivano i nuovi annunci fatti di recente da Ca, quattro dei quali sono delle novità, come il sistema Security Compliance Manager (Scm). «Nell’ambito sicurezza, spesso ci rendiamo conto che i Cio se ne occupano perché viene loro imposto dalla compliance alle normative in vigore – sottolinea il manager -. Per facilitare la loro attività, con Scm offriamo un meccanismo di automazione, una specie di “Erp” al cui interno possiamo caricare già pronte delle normative schematizzate, per cui il sistema va a fare un monitoraggio dei processi aziendali e automatizza tantissime funzioni che diversamente verrebbero fatte a mano. In sostanza, controlla chi ha accesso a che cosa e quando, informazioni tutte che devono essere conformi alle normative che l’azienda deve rispettare in termini di sicurezza. Tra i vantaggi indotti, c’è la riduzione del rischio, perché il sistema gira continuamente e non c’è errore umano, la riduzione dei costi, l’aumento dell’efficienza e la certificabilità. Accanto a Scm ci sono poi le evoluzioni dei sistemi già esistenti in Ca, come l’Access Control e l’Identity Manager. Peraltro desidero sottolineare che Scm è interamente prodotto nei laboratori di ricerca di Ca, che riafferma così il suo ruolo di software editor».

Un altro prodotto nuovo e «unico nel suo genere» è il Grc Manager (Governance, Risk and Compliance) che è un meccanismo di governo di tutto ciò che afferisce alla gestione del rischio e degli obblighi normativi in azienda, in grado di generare una reportistica che giustifica tutta una serie di dati, informazioni, attività e iniziative anche agli occhi degli auditor, per cui semplifica quello che un’azienda deve fare da una parte per essere conforme alle normative, dall’altra per rispondere a quelle che sono le richieste specifiche in fase di auditing.

«Queste soluzioni non si rivolgono più solo all’It manager come primo interlocutore, – puntualizza Solimene – perché portano con sé un carico di informazioni e di valori che spesso sono immediatamente percepibili dagli uomini di business, come per esempio il responsabile delle risorse umane. Tra l’altro, in termini di gestione del rischio abbiamo rilasciato una terza nuova soluzione, che è la Software Compliance Manager, che consente di ridurre il rischio, in quanto ha una funzione di monitoraggio di tutto quello che avviene in azienda. Da decenni le imprese acquistano le licenze software da centinaia di fornitori, però spesso come queste vengono installate e utilizzate nessuno lo sa o se ne perdono le tracce. Se un bel giorno viene la Finanza e trova più licenze di quelle dichiarate, sono guai. Inoltre, può anche capitare che una società abbia più licenze di quanto le servono, per cui spesso nelle organizzazioni complesse esiste una discrepanza tra i prodotti che servono e quanto viene realmente utilizzato. Per far fronte a tutto questo, interviene la nostra soluzione Software Compliance Manager, che si incarica di prendere visione dello stato delle licenze e regolarizzarlo».

Oggi a complicare la vita dell’It manager è arrivato anche tutto il mondo della virtualizzazione, che ha tanti meccanismi, perché i vendor, da Vmware a Sun, utililizzano logiche che sono tra loro diverse, per cui Ca ha presentato una nuova versione di Advanced Systems Management, che consente di vedere come un insieme unico tutto il mondo dei server, sia fisici che virtuali e di gestirli in modo agile in base alle varie necessità, indipendentemente dalla piattaforma di appartenenza. Concludendo, Solimene cita anche It Process Manager, «che rientra nell’area dell’automazione e della virtualizzazione, e che consente di gestire in automatico tutti i processi legati all’It, nell’ottica di ridurre i costi di gestione e incrementare la produttività, consentendo una rapida erogazione dei servizi».

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