La pubblicità sui motori di ricerca

E’ una forma di pubblicità online che sta riscuotendo un buon successo. Perché costa poco e assicura ottimi ritorni

La pubblicità su Internet non sta attraversando un buon momento. Quello che
doveva essere il motore dello sviluppo per molte dot com (così negli Stati Uniti
chiamano le società Internet) non ha mantenuto le promesse. Se all’inizio
l’attenzione degli investitori si era appuntata su banner (le
“mattonelle” piazzate in alto nelle pagine Web) o pop
up
(le inserzioni pubblicitarie che si aprono quando vi collegate
all’home page di un sito) poi la spesa pubblicitaria ha preso anche altre strade
prendendo confidenza con i motori di ricerca. Yahoo, Google, o per rimanere in
Italia Virgilio e Arianna sono fra i siti più frequentati della rete e
soprattutto sono visitati da persone che hanno uno scopo ben preciso: trovare
informazioni su determinati argomenti ma anche i negozi per fare acquisti. Per
questo la prima mossa ha previsto l’abbinamento fra la parola utilizzata per la
ricerca e il banner. Cerchi “acquisto casa” e
casualmente compare un banner con il sito che ti permette di fare la
comparazione dei mutui offerti dalle banche, ma di esempi se ne
potrebbero fare molti altri. Ulteriore vantaggio è dato dal fatto che i costi
per la pubblicità sui search engine (nelle forme che vedremo più avanti) sono
inferiori e offrono migliori risultati rispetto ai classici banner.


 


Cosa sono i motori


Senza entrare in dettagli iper tecnologici che descrivono il funzionamento
del software che sta dietro ai motori, i search engine sono siti che permettono
la ricerca delle pagine Web relative alle parole chiave
utilizzate dall’utente. La ricerca deve essere effettuata secondo un linguaggio
particolare che prevede per esempio l’utilizzo di and per includere altre parole
nella ricerca (casa and mare) oppure or per includere i siti che includono una o
l’altra parola (casa mare or montagna), o ancora includere fra le virgolette le
parole utilizzate per le ricerche per avere solo i siti dove compare una
determinata espressione.


I motori si dividono in directory e motori di ricerca veri e
propri. Del primo gruppo fanno parte siti come Yahoo che hanno una redazione che
ha il compito di decidere se un sito può entrare a fare parte della directory e
in quale categoria. L’inclusione avviene dietro sollecito del sito o perché la
redazione ha scovato un indirizzo meritevole. Vista la crescita delle richieste
da parte dei nuovi siti e la necessità di trovare altre forme di finanziamento
da parte dei motori, i tempi di inclusione nelle directory si sono allungati
parecchio. In più Yahoo e altri portali hanno inventato soluzioni a
pagamento
per accettare nuovi indirizzi. Così oggi si può aspettare che
il proprio sito venga preso in considerazione, oppure pagare perché venga
esaminato subito. Il pagamento non prevede però l’automatica accettazione del
sito che può sempre essere respinto.

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