La prossima generazione SuperHippi delle reti locali

Potrebbe rappresentare una rivoluzione nell’ambito delle reti locali ad alta velocità. Non si tratta della TeraEthernet, ma di Hippi-6400, noto ai tecnici anche come SuperHippi, dove Hippi sta per High Performance Parallel Interface. Avete capit …

Potrebbe rappresentare una rivoluzione nell’ambito delle reti locali ad
alta velocità. Non si tratta della TeraEthernet, ma di Hippi-6400, noto ai
tecnici anche come SuperHippi, dove Hippi sta per High Performance Parallel
Interface. Avete capito bene si tratta di un’interfaccia, una "semplice"
interfaccia parallela, che consente di collegare più computer e risorse.
Più precisamente, SuperHippi permette a cluster di pc, server e dispositiv
i
storage, distribuiti in un edificio o in un campus, di operare come se
fossero un supercomputer dotato di potenza massiva in parallelo. Ciò è
possibile grazie alle velocità raggiungibili dalla tecnologia in questione
,
che sono paragonabili a quelle dei bus di sistema, quindi circa sei volte
le capacità della Gigabit Ethernet o del Fibre Channel.
Certo si rischia di fare un po’ di confusione tra reti locali,
input/output e interconnessione dei dispositivi, ma di fatto quello che
interessa è la comunicazione e l’accesso alle risorse e queste risultano
semplificate con la tecnologia SuperHippi. Si avrebbe un meccanismo di
connessione unico, con minori tempi di latenza, il supporto di tutti i
protocolli e una grande disponibilità di banda.
Per tutto c’è un prezzo, naturalmente, e quello posto da SuperHippi è
relativo agli investimenti necessari in termini di interfacce di rete,
switch e altri dispositivi che servono a creare le infrastrutture adeguate.
Ma il rapporto costo per throughtput dovrebbe sufficientemente ripagare gli
sforzi.
Definito dall’Ansi (la prima versione risale agli anni ’80), lo standard
Hippi-6400, che di fatto consiste in un insieme di specifiche per la
realizzazione di network da gigabyte per secondo, verrà implementato in un
a
serie di apparecchi, che comprendono workstation e server di Sun
Microsystems, Silicon Graphics e altri, così come sistemi di
Hewlett-Packard e Digital. I primi prodotti potrebbero arrivare entro la
fine dell’anno o, al massimo, per l’inizio del 1999.
Tra le peculiarità dello standard, che prevede per gli switch (di tipo non
blocking) capacità dell’ordine dei 25 Gbps, la possibilità di trattare
pacchetti Ethernet e Ip su reti Sonet (Synchronous Optical Network).

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